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Conte: "Ora l'Inter se la giocherebbe anche in Champions"

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Soddisfazione ma anche un pizzico di rimpianto per il tecnico della capolista dopo il 3-0 al Genoa: "Siamo cresciuti molto, peccato essere usciti dall'Europa. Scudetto? Ridotto il gap con la Juve, ma mancano ancora 14 partite"

MILANO - Grande soddisfazione ma anche un pizzico di rimpianto nelle parole di Antonio Conte dopo il 3-0 rifilato dalla sua Inter al Genoa sul prato di San Siro: "Se fossimo ancora in Champions League - dice il tecnico della capolista - adesso ce la gocheremmo". Già, perché la squadra nelle ultime settimane è cresciuta così tanto da tentare una prima 'fuga scudetto', con il +7 sul Milan che stasera farà visita alla Roma: "La guarderò - assicura Conte -, perché il calcio è la mia passione ed è una bella partita"

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"Strada ancora lunga"

Intanto c'è però da analizzare la gara dei suoi contro i liguri e più in generale l'evoluzione della squadra: "Abbiamo affrontato un Genoa che era in ottimo stato di forma e che nell'ultimo periodo teneva il nostro passo. Siamo stati bravi - afferma con orgoglio Conte -, con il giusto approccio e poi con voglia e determinazione, abbiamo concesso solo qualche cross e segnato tre gol senza contare i salvataggi di Perin. Siamo contenti perché il lavoro sta pagando, anche più dell'anno scorso. La squadra sta prendendo consapevolezza dei propri mezzi, crescendo nei singoli e nel collettivo oltre che nella lettura dei momenti delle partite. Ora ne mancano 14 e per noi non deve fare differenza l'avversario che abbiamo di fronte: bisogna sempre tenere le antennne dritte se vogliamo davvero fare qualcosa di bello e dare una grande soddisfazione al popolo nerazzurro".

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"Ridotto il gap con la Juve"

Fa sensazione intanto vedere l'Inter a +10 sulla Juve (che deve però ancora recuperare la partita col Napoli) mentre l'anno scorso, a questo punto del campionato, era sotto di tre punti rispetto ai bianconeri: "Già nella passata stagione avevamo nettamente ridotto il gap - rivendica l'allentore nerazzurro - e quest'anno abbiamo contiuato a farlo. Si è creata sinergia ed empatia tra di noi, stiamo facendo qualcosa di bello e importante ma ripeto: mancano ancora 14 partite". E le vicende societarie, assicura Conte, non condizioneranno la corsa della squadra: "Quando stai all'Inter devi sempre provare a vincere, al di là dei momenti, per rispetto della storia del club e dei tifosi. Noi proviamo a incidere dove possiamo, per il resto è inutile perdere energie su cose che non possiamo determinare". Chiusura sul Parma: "Turnover in vista dell'Atalanta? Con quattro giorni di recupero non ce n'è bisogno - spiega il tecnico nerazzurro -. Pensiamo a una gara alla volta e rispettiamo molto gli emiliani, allenati dal mio amico Roberto D'Aversa: manderemo in campo la formazione migliore".

Lukaku: "Segnale alle altre"

Tra i trascinatori della capolista intanto non può non essere citato Romelu Lukaku, autore del primo gol in avvio (18esimo in campionato, uno in meno dello juventino e capocannoniere Cristiano Ronaldo) ed entrato anche nelle azioni delle altre due reti: "Stiamo crescendo - ha detto il belga nel post partita - siamo primi in classifica ed è una bella senzasione, ma dobbiamo continuare senza mollare. L'anno scorso certe gare le perdevamo e questa era molto importante dopo due belle vittorie, abbiamo mandato un segnale alle altre: noi ci siamo, anche se il campionato è ancora lungo. Ora dobbiamo pensare già alla sfida col Parma, che non sarà facile. Il duello a distanza con CR7? Io penso a vincere con l'Inter e non ci sono solo io: da Barella a Bastoni fino a Skriniar e de Vrij in tanti stanno migliorando, abbiamo tanti giovani - ha concluso Lukaku - e possiamo crescere ancora".

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