MILANO - Né Conte. Ma nemmeno Marotta e Ausilio. C’è il serio rischio che, dopo lo scudetto, l’area tecnica nerazzurra si ritrovi completamente azzerata. Per proseguire diventa, infatti, obbligatorio accettare i piani di Steven Zhang, tra austerity, riduzione dei costi, rinunce e cessioni. E non c’è certezza che allenatore e dirigenti siano disposti ad aff rontare una stagione da “lacrime e sangue”, presumibilmente anche più complessa e complicata di quella che si sta esaurendo. Anzi, in questo momento, emergono soprattutto forti perplessità. E non sarebbe una sorpresa se la decisione fi nale fosse presa di comune accordo, vale a dire: avanti tutti insieme o fuori tutti insieme.

Inter, tutti in scadenza tra un anno: o rinnovi o addio

Come già noto, lo snodo sarà il confronto finale con il presidente. In quel momento tutto verrà messo sul tavolo e l’Inter potrà capire se dovrà andare incontro ad una rivoluzione totale oppure se potrà proseguire senza ribaltoni. In questo seconda ipotesi, è difficile comunque immaginare rinnovi di contratti. Conte, Marotta e Ausilio sono tutti in scadenza nel 2022: nel caso, si comincerà così e poi si prolungherà in corsa, evidentemente se ce ne saranno le condizioni e le prospettive. Altrimenti, Zhang jr., i cui piani sarebbero quelli di rientrare in Cina nel giro di poche settimane, non dovrà soltanto scegliere un nuovo allenatore, ma innanzitutto individuare nuovi dirigenti che poi, a loro volta, scelgano un tecnico.

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