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Inter, Inzaghi deve andare oltre

ANSA

Dall'allenatore dei nerazzurri ci si aspetta, stavolta, un colpo di genio, ma per vincere a Torino potrebbe bastare anche un guizzo

Le ultime scelte di Allegri e Inzaghi fanno pensare a una partita fondata sull’equilibrio. No al tridente per Max (con Vlahovic affiancato da Dybala) e sì al tattico Darmian al posto dell’esuberante Dumfries per Simone. Se andrà davvero così, se l’impostazione che i due allenatori daranno all’ultima grande sfida del campionato sarà quella dell’equilibrio, aspettiamoci da Juventus-Inter molta tattica, molto ragionamento e molta accortezza. Nella testa dei due allenatori non affiora, almeno in questa vigilia, la voglia di sopraffare l’avversario con l’energia e l’aggressività. Cercheranno invece di colpirlo al primo errore, alla prima disattenzione difensiva. Ma se uno dei due dovrà alla fine cercare qualcosa di sovversivo all’interno dei propri pensieri, quello è Inzaghi e vediamo perché. Quando la Juve vuole difendersi, lo fa meglio di chiunque altro, come dicono le medie di tiri subiti in quest’ultimo periodo (appena tre a partita) e il numero delle gare chiuse senza prendere gol (13 in campionato).

Chiellini ci sarà

In una difesa così solida rientrerà da titolare Giorgio Chiellini. Non è un caso se, appena sostituito da Mancini nella gara dell’Italia in Turchia, gli azzurri hanno preso gol su calcio d’angolo e subito dopo stavano per prenderne un altro di testa. Il ritorno di Giorgione alleggerisce di responsabilità De Ligt e toglie, o quanto meno attenua, un vantaggio che l’Inter avrebbe avuto sui palloni alti, soprattutto su quelli che spiovono dalla bandierina o dalle punizioni (quando le calcia Calhanoglu sono coltellate alla schiena della difesa). Mancando probabilmente anche De Vrij, l’armata dei lunghi dell’Inter avrà meno efficacia nell’area della Juventus. Da Inzaghi, troppo fedele a se stesso, al suo modulo e alle sue idee, ci aspettiamo stavolta un colpo di genio, ma basterebbe anche un guizzo. L’Inter sta facendo una fatica enorme, ed eccessiva per i mezzi a sua disposizione, a fare gol. Togliendo la cinquina rifilata alla Salernitana, dal 16 gennaio scorso in 8 partite ha segnato appena 6 volte. Se pensiamo che ancora oggi ha il miglior attacco del campionato (62 reti), si capisce ancora meglio il grado di sofferenza di questo ultimo lungo periodo. A Torino è annunciata la coppia base del suo attacco, Dzeko-Martinez.

Dzeko e Lautaro stanno segnando poco

L’Inter deve sperare nel loro risveglio, a meno che Inzaghi non pensi davvero a qualcosa di diverso, a un altro attaccante da mettere non negli ultimi minuti della gara, ma molto prima. Le caratteristiche fisiche e tecniche di Chiellini e De Ligt combaciano quasi perfettamente con quelle di Dzeko e Lautaro Martinez, all’Inter serve qualcosa, anzi, qualcuno (Sanchez?) che possa sorprendere la difesa più attenta del campionato. Meno male che Allegri non rinuncerà a Dybala, altrimenti la partita di San Siro sarebbe stata privata del miglior talento. Oltre al 10 argentino, per la fantasia dovremmo aspettarci gli slalom di Cuadrado, le puntate rapide di Perisic (se durante la sosta ha recuperato un po’ di condizione) e il palleggio di Calhanoglu. Sarà comunque un “classico” molto ragionato (Locatelli e Brozovic), atletico (Barella, se le gambe torneranno a girare, e Rabiot), controllato (Danilo, De Sciglio e Darmian). Puntare su un protagonista è un esercizio facile se il pensiero è rivolto alla Juve: visto che secondo il suo allenatore è già sul livello di Haaland e Mbappé, dire che Vlahovic può mettere la firma sulla sfida viene quasi naturale. Dalla parte dell’Inter è un po’ più complicato: Dzeko e Lautaro segnano poco, Barella non è in forma e Perisic non ha lo stesso rendimento di qualche tempo fa. Potrebbe essere Calhanoglu l’uomo di Inzaghi. O magari Sanchez... 

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