Chi è un fenomeno da ragazzo, non sempre rispetta le promesse. Ma c'è anche chi trasforma quella 'f' in 'F' e diventa il Fenomeno per eccellenza, prendendosi il soprannome, gli applausi e la meraviglia di chi lo vede giocare. È il caso di Ronaldo, il brasiliano ex Inter, raccontato dall'ex giocatore olandese Arthur Numan ai microfoni di FourFourTwo.
Numan: “A 17 anni Ronaldo faceva numeri incredibili”
A 17 anni, Ronaldo arrivò in Olanda, al Psv Eindhoven, iniziando la sua epopea europea che lo avrebbe portato ai massimi livelli: “Era chiaro che era una giocatore che aveva una classe speciale. Aveva un marcia in più quando stava già accelerando alla massima velocità. In una partita, ha dribblato circa quattro o cinque giocatori e sembrava stesse giocando contro dei manichini”.
Il Fenomeno sarebbe poi approdato in Spagna, al Barcellona, e quindi ci sarebbe stato il passaggio epocale all'Inter di Massimo Moratti. Numan descrive anche il Ronny meno pubblico e più privato: “Fuori dal campo era un ragazzo amichevole, accomodante, sempre con il sorriso sulle labbra”. Solo gli infortuni lo hanno limitato, pur proseguendo la sua carriera in big team come il Real Madrid e il Milan.