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L’Inter ha deciso: si va avanti con Inzaghi

L’allenatore incassa il sostegno, poi summit con l’area tecnica: nessun pericolo, tutti compatti. La squadra si “copre”, ma dovrà essere di ferro

APPIANO - La dirigenza dell'Inter è compatta al fianco di Simone Inzaghi e tutti lavorano per aiutare la squadra a uscire dal momento di crisi. La conferma è arrivata ieri con la presenza alla Pinetina del presidente Zhang, del vice presidente Zanetti, dell'ad Marotta, del ds Ausilio e del suo vice Baccin. Se non è certo una novità vedere l'area tecnica a bordo campo ad Appiano, significativo è stato l'arrivo del numero uno nerazzurro, in... astinenza da Inter dopo i 12 giorni trascorsi a Los Angeles con la famiglia. Atterrato mercoledì in città, ieri mattina ha assistito alla seduta e poi ha pranzato con i dirigenti e il tecnico Inzaghi. Il presidente, che domani sera sarà alla sfilata di Moncler, ha confermato la sua totale vicinanza all'allenatore e alla squadra: è convinto che sia possibile raggiungere risultati uguali o anche migliori rispetto alla scorsa stagione perché la rosa è forte. Insomma, lui ha fiducia e ha trasmesso un messaggio positivo.

Inter, ad Appiano c'è anche Zhang

Riunione con Inzaghi

Zhang se n'è andato dopo il pranzo, quando Marotta, Inzaghi, Ausilio, Baccin e il club manager Ferri si sono riuniti per analizzare la situazione. Da viale della Liberazione sottolineano che non si è trattato di un comitato anti crisi, ma solo di un'analisi un po' più profonda (un'ora e mezzo la durata) rispetto a quelle che vengono fatte tra area tecnica e allenatore dopo le vittorie. Stavolta l'obiettivo era trovate soluzioni efficaci nel breve periodo per mettersi alle spalle il momento no e ripartire con slancio. Non c'è nessun "commissariamento" di Inzaghi che gode della fiducia piena della proprietà e dei dirigenti. Non c'è nessuna voglia di esonerarlo, anche perché nella sua carriera quasi mai Marotta è ricorso a questa soluzione. Simone è ritenuto la persona adatta per uscire da questo periodo difficile.

Inter, Calhanoglu e Lukaku pronti al rientro

Realismo e soluzioni

Dalla riunione è uscito un messaggio chiaro ovvero "niente è compromesso" visto che il distacco dal Milan è di due punti, mentre il primo posto occupato da Napoli e Atalanta è a cinque lunghezze. Nell'anno del tricolore con Conte, dopo sette giornate, l'Inter aveva gli stessi punti di adesso (12) e dall'ottava in poi iniziò una striscia vincente. Come? Abbassando la linea difensiva, rischiando di meno e affidandosi alle ripartenze di Lukaku. Possibile che Inzaghi faccia qualcosa del genere, anche se il bel gioco è e rimarrà sempre nel suo dna. La condizione atletica non viene considerata dallo staff tecnico un problema e i dati analizzati sono ritenuti inequivocabili: finora solo i giocatori della Lazio e della Salernitana hanno corso di più come di media a incontro rispetto a quelli dell'Inter; i nerazzurri hanno numeri da podio per la A anche per quel che riguarda i chilometri percorsi ad alta velocità e il numero di sprint per gara. A Udine però la squadra è andata in difficoltà come intensità. Ed era già successo nel derby, prima del finale arrembante, e contro la Lazio. Perché? Rispetto al 2021-22 troppi singoli hanno avuto una flessione causata da infortuni, voci di mercato o altro. Di certo questo è il momento in cui va ritrovata la compattezza: subire tre gol a trasferta non è tollerabile; idem andare in vantaggio ed essere ripresi e superati. L'input ieri è stato chiaro: il gruppo deve tornare a essere di ferro, non fragile come ora. Possibile che in porta l'alternanza abbia un freno e che, al netto di nuove incertezze, Handanovic trovi più spazio. Il gruppo sarà al completo solo tra giovedì.

Inter-Roma, Inzaghi spera nell'effetto San Siro

Sold out e curva

Inter-Roma e Inter-Barcellona sono già sold out (in vendita poche centinaia di tagliandi), per Inter-Salernitana superata quota 60.000 presenti. Ieri sera riunione della Curva Nord che lunedì aveva già espresso ai giocatori il suo disappunto.

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