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Asllani: "Meritavo i fischi, mi vedo per tanti anni all'Inter. Il mio ruolo..."

Asllani: "Meritavo i fischi, mi vedo per tanti anni all'Inter. Il mio ruolo..."
Dalla concorrenza di Calhanoglu al futuro in nerazzurro: le parole del regista albanese dopo la sfida affrontata con la sua nazionale contro l'Inghilterra

I tanti impegni dell'Inter di Simone Inzaghi, accompagnati da alcuni problemi fisici accusati da Hakan Calhanoglu, hanno consentito a Kristjan Asllani di trovare maggiore spazio e di mettere a referto 27 presenze, un gol e 2 assist in questa stagione. In mezzo al campo, nonostante le critiche che hanno caratterizzato qualche prestazione del regista albanese, i nerazzurri possono contare su un altro elemento importante, punto di riferimento della nazionale di Sylvinho.

Asllani: "Mi vedo per tanti anni all'Inter, ma nel calcio non si sa mai"

A margine della sconfitta dell'Albania contro l'Inghilterra, in occasione della prima partita della fase di qualificazione ai prossimi Mondiali, Kristjan Asllani ha avuto modo di parlare anche della sua esperienza nerazzurra, tra presente e futuro: "Io ho sempre detto di essere un tifoso interista, - ha sottolineato il centrocampista a Sportmediaset - ma non voglio stare qui a fare promesse perché tanto adesso è inutile. Penso a finire la stagione. Futuro? Quando sono venuto qua l'ho fatto perché mi vedevo per tanti anni in nerazzurro e spero ancora di stare tanti anni in nerazzurro. Ma nel calcio non si sa mai. Vedremo quello che succede, ora abbiamo questi due mesi, cercheremo di dare il massimo".

Asllani e le critiche: "Meritavo i fischi. Calhanoglu? Un maestro e un fratello"

"Sono stato fischiato, non sono qui a dire le bugie", ha ricordato senza problemi Asllani, tornando sulle critiche sollevate dal pubblico di San Siro. "Sicuramente, se l'hanno fatto avevano i loro motivi, non avevo giocato bene, mi meritavo i fischi, mi prendo tutte le cose negative. Però c'è anche la cosa che dopo la Supercoppa sono stati troppo aggressivi con me, non pensavo di meritare quel trattamento. Io continuo a lavorare tranquillamente, la squadra mi sta vicino, ho una famiglia che mi vuole bene: vado avanti per la mia strada, ho 23 anni, so di poter crescere. So anche che in questi tre anni non ho fatto vedere magari tantissimo e spesso le mie qualità", ha ammesso. La concorrenza, del resto, non manca in cabina di regia: "So anche che giocando poco e subentrando dalla panchina è un po' difficile. Però ci sta, ho accettato di fare questo, sono contento di avere davanti giocatori forte, come Hakan, che è un maestro e un fratello, è giusto imparare da lui. Come era giusto imparare da Brozovic che era uno dei play più forti al mondo. Ma penso di essere pronto perché ho fatto un buon percorso di crescita", ha poi aggiunto l'ex Empoli.

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