Corriere dello Sport

LIVE

Perché l’Inter non ha vinto lo scudetto: i conti non tornano

foto
Perché l’Inter non ha vinto lo scudetto: i conti non tornano LAPRESSE
La nuova formula della Champions League consuma energie e le sottrae al campionato: gli errori ci sono stati, l’ultimo il pari con la Lazio

Quasi 30 punti il Napoli. Una quarantina il Milan. Addirittura una cinquantina la Juventus. Ancora peggio le altre big. In 4 campionati, l’Inter di Inzaghi ha fatto il vuoto rispetto alle rivali. In concreto, però, i nerazzurri hanno portato a casa un solo scudetto (come il Milan), perdendone altri due in volata. Troppo poco, considerando il valore della rosa nerazzurra? È il grande interrogativo che si è riproposto ora che il Napoli, nello stesso arco di tempo, ha trionfato due volte. In verità, la squadra partenopea paga lo scorso torneo, quello in cui aveva accumulato ben 40 lunghezze di distacco. Altrimenti, sarebbe davanti ai nerazzurri. Insomma, Lautaro e soci sono stati sempre competitivi o quasi, a differenza delle concorrenti, che hanno sempre steccato almeno una stagione, ma hanno vinto solo quando hanno dominato.

L'organico dell'Inter e il peso della Champions

D’altra parte sarebbe semplicistico etichettare quello dell’Inter come l’organico più forte da 4 anni a questa parte. Vale sicuramente per queste ultime due stagioni, ma cosa si diceva, ad esempio, all’inizio del ciclo inzaghiano, dopo le cessioni di Lukaku e Hakimi? Beh, al via del campionato, l’obiettivo era la zona Champions. Erano altre le favorite, che poi si sono perse per strada. Non era tra queste il Milan, complessivamente inferiore all’Inter, che però ne ha sfruttato gli errori, conquistando il tricolore. L’anno successivo, invece, c’è stato un Napoli che si è rivelato un ingranaggio perfetto: ha fatto il vuoto presto e non è stato più ripreso. I nerazzurri hanno perso terreno presto e non sono stati capaci di rimontare. Tuttavia, in quella annata, oltre a vincere Coppa Italia e Supercoppa (come nella precedente), sono comunque arrivati in finale di Champions. Del resto, la Champions consuma energie e le sottrae al campionato. Ancora di più con il nuovo format. Un anno fa, l'obiettivo era la seconda stella e gli sforzi si sono concentrati sul campionato. In questa stagione, invece, non sono state date priorità. E la conseguenza sono stati i tanti punti lasciati in concomitanza con gli impegni europei. Intendiamoci, gli errori ci sono stati e sono stati tanti. L’ultimo e decisivo è stato il pareggio con la Lazio, peraltro arrivato al termine di una settimana libera. Ma gli errori li hanno commessi anche gli altri, in forma ben più ampia. Ne ha fatti meno solo il Napoli, che, comunque, senza Europa (e pure senza Coppa Italia) ha chiuso con il fiato corto, rischiando di compromettere tutto. 

Il mercato dell'Inter

Vero che Conte aveva a disposizione un gruppo complessivamente inferiore, sia in quantità sia in qualità. Ciò non toglie, però, che il mercato estivo (prima che quello invernale gli togliesse Kvaratskhelia) gli avesse regalato i vari Buongiorno, Lukaku, Neres e soprattutto McTominay. Inzaghi, invece? Due svincolati come Taremi e Zielinski, un vice-portiere come Martinez e Palacios, scomparso anche al Monza. Chissà, magari, sarebbe bastato un attaccante in più a gennaio (anche in prestito) per cambiare le sorti del torneo. Ma limiti e paletti sul mercato sono stati la costante in questo quadriennio inzaghiano. Solo l’Inter, per intendersi, ha avuto un attivo di un centinaio di milioni, a differenza delle altre concorrenti, tutte in rosso, anche pesante. Insomma, la squadra nerazzurra avrebbe potuto certamente vincere qualche scudetto in più. Non era scontato, però, toccare certe vette. Di sicuro nessuno ci credeva 4 anni fa. E se, sabato prossimo, il Toro dovesse sollevare la Champions, le obiezioni sarebbero a zero. 

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi