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Allenatore Inter, Inzaghi riflette sull'addio: da Fabregas a Vieira, tutti i nomi dei possibili successori

Il club ha fatto la sua mossa, starà a Simone domani decidere se lasciare per accettare l’Al-Hilal o restare per cercare il riscatto

Il lungo sabato notte dell’Allianz Arena, oltre all’amaro della disfatta, lascia una sensazione fortissima di ultimo giro di valzer anche per Simone Inzaghi. Se sarà veramente così, l’Inter e i suoi tifosi lo scopriranno definitivamente domani, quando è previsto l’incontro tra il tecnico e la dirigenza nerazzurra. La linea del club è chiara, il presidente Marotta ha confermato pubblicamente la fiducia a Inzaghi spiegando che «non è una serata negativa che cancella tutto» e riconoscendo al tecnico grandi meriti per quello che l’Inter ha raggiunto in quattro anni. Insomma: se Inzaghi vuole chiuderla qui, rinunciando all’idea di un’immediata rivincita come fu dopo Istanbul, dovrà fare lui la mossa decisiva. Se dovesse invece resistere alle sirene saudite dell’Al-Hilal, lui e il club torneranno subito a confrontarsi sul tema del rinnovo, perché nessuna delle due parti vorrebbe iniziare la nuova stagione con un contratto in scadenza. Evidentemente in questo caso Simone dovrebbe cedere qualcosa in termini di potere negoziale al tavolo delle trattative: all’Inter tuttavia chiederebbe di poter incidere di più sul mercato. A oggi la sensazione è che l’offerta dall’Arabia Saudita sia tale da rendere lo scenario della separazione quello più probabile. Emerge intanto un retroscena: gli ultimi rumors, recepiti anche nella sede dell’Inter, parlano di una Juve non solo vigile sulla situazione Inzaghi ma anche attiva nell’esplorare lo scenario, almeno fino a quando non è intervenuto il ribaltone dirigenziale alla Continassa. 

Inter, il mercato per cercare il riscatto

In quattro anni Inzaghi ha vinto sei titoli, ha fatto l’Inter più bella ma soprattutto più ricca, con oltre 100 milioni di saldo attivo sul mercato. Ironia del destino, lascerebbe la panchina proprio alla vigilia della prima sessione di mercato in cui il club può tornare a investire con un margine di 60 milioni circa in più rispetto a quanto incassato dalle cessioni. Sucic e Luis Henrique già presi, altri in ar rivo. Le linee guida di Oaktree sono molto chiare: investire su giovani ad elevato potenziale tecnico e finanziario. Per il fondo è una priorità assoluta, l’Inter è a un momento di svolta e la presenza dei manager di Oaktree nella quotidianità della squadra è una costante: Katherine Ralph, spesso inquadrata in tribuna, era anche a Monaco con tutto lo stato maggiore del fondo americano coinvolto nell’Inter: Alejandro Cano, Renato Meduri e Carlo Ligori. Sabato notte c’è stata una lunga riunione a caldo per pianificare le mosse successive

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