Materazzi su Psg-Inter: "Mi dispiace, ma senza coreografia..."
Lo sfogo dell'ex difensore dopo la finale di Champions: "Noi del Triplete abbiamo sofferto come se fossimo stati in campo"
La Redazione
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Marco Materazzi ha preso due giorni di pausa prima di dire la sua. L'ex difensore, presente a Monaco di Baviera, come tanti altri compagni del Triplete, per la finale di Champions League, si è lasciato andare a uno sfogo pubblicato sul proprio profilo Instagram nel quale ha commentato la sconfitta dell'Inter contro il Psg: "Mi è dispiaciuto, ma sappiamo tutti perchè è successo".
Lo sfogo di Materazzi: "Mi ha fatto riflettere vedere pochi post dei tifosi"
Due le foto presenti nel post, la prima un graffito, con la scritta in bianco "Ti amo lo stesso" su fondo nerazzurro, quindi l'immagine di lui e Ivan Cordoba mentre guardavano la partita. "Guardate questa foto, guardate la mia faccia e quella di Ivan Cordoba: noi del Triplete, anche se non facciamo più parte del club, ci sentivamo in campo con i ragazzi, eravamo lì a soffrire come se stessimo giocando quella finale. Come se la stessimo perdendo 5-0. Una foto dice più di tante parole, ma qualche parola voglio scriverla lo stesso". Quindi, è passato a parlare dei tifosi: "Mi è dispiaciuto, ma sappiamo tutti perché è successo, non vedere una coreografia bella come quella di Madrid: quel giorno, solo guardandola, eravamo scesi in campo già 1-0 per noi. Ma ancora di più mi ha fatto riflettere, il giorno dopo, vedere pochissimi post di quelli che erano andati a Monaco solo per avere una foto acchiappa followers da mostrare in caso di vittoria. Per questo, onore ad Ale Cattelan: è andato oltre l’amarezza, per rivendicare tutto il suo orgoglio di essere interista". Infine, tornando alla partita: "Poi i sacrosanti complimenti al Psg, che ha strameritato la vittoria: in campo, e il campo mai come stavolta ha detto la verità. E due grazie: anzitutto ai ragazzi, che ci hanno fatto sognare fino a Monaco. Ho letto tanti 4 in pagella, ma il mio voto, alto, è perché hanno reso onore ai vincitori aspettando la premiazione e perché ci hanno resi orgogliosi lungo tutto il cammino europeo: il solo fatto di essere a Monaco ha reso felici i veri interisti. L’altro grazie è per la Uefa, che a noi del Triplete ha dato la possibilità di essere lì, tutti seduti vicini, a tifare Inter: eravamo a Monaco, ma sembrava di essere a Madrid. P.S. E’ stata la prima partita allo stadio per mio nipote Milo: a sei mesi ha già capito cosa vuol dire essere INTERISTI . Ma anche che amerà l’Inter per sempre."