MILANO - L’era Inzaghi è finita. Non c’è stato bisogno di tanti discorsi nell’incontro (breve) andato in scena ieri pomeriggio, non in sede, ma in un albergo del centro. Da una parte Marotta, Ausilio e Baccin. Dall’altra il solo tecnico piacentino, senza il suo storico procuratore Tinti. È stato l’ultimo segnale: il vertice serviva per chiudere e così è stato. Simone ha comunicato alla dirigenza nerazzurra che considerava la sua esperienza conclusa, che le sue energie erano esaurite e che non c’erano margini per ripartire. Tutta colpa della disfatta di Monaco? Macché, Inzaghi aveva deciso di accettare la proposta dell’Al Hilal ben prima della finale di Champions. E, stando ad alcuni rumors, lo avrebbe anche fatto sapere almeno a qualcuno dei suoi giocatori. In particolare a chi avrebbe proposto di seguirlo in Arabia, come Barella e Bastoni, senza però incassarne la disponibilità, trovando invece terreno più fertile con Acerbi. Alla fine, comunque, non se ne farà nulla per mantenere i buoni rapporti con l'Inter. In ogni caso, però, sono tanti gli elementi che alimentano un altro sospetto sul clima in cui la squadra ha vissuto la vigilia della finale di Champions con il Psg.
Inter e Inzaghi i comunicati dell’addio
Anche la dirigenza interista, evidentemente, aveva già intuito qualcosa da ben più di qualche giorno. Tanto che non sono mancate le perplessità per come, appunto, la squadra è stata portata alla sfida con il Psg. Insomma, fermi restando rispetto e riconoscenza, al di là delle dichiarazioni e del tenore degli annunci di ieri, anche in viale Liberazione si auguravano e si aspettavano il divorzio: una semplice risoluzione. Del resto non può essere casuale che i due comunicati (anche il saluto di Inzaghi è stato pubblicato sul sito nerazzurro) siano stati diffusi in tempi strettissimi, come se fossero stati già pronti nel cassetto. «È venuto per me il momento di salutare questo Club dopo un percorso di quattro anni, durante i quali ho dato tutto – ha scritto Simone - ringrazio gli azionisti per la fiducia che non è mai mancata, il Presidente e i suoi collaboratori per l'aiuto e il dialogo quotidiani. Siamo stati sinceri e abbiamo insieme deciso di concludere questo magnifico percorso».
Anche l’Inter ha dedicato i dovuti onori all’allenatore piacentino: «Sei trofei: uno Scudetto, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane, sono il palmares maturato in quattro stagioni, che hanno riportato il Club ai vertici del calcio italiano ed europeo. Inzaghi passerà per sempre alla storia come il coach che ci ha portato alla conquista della Seconda Stella». Un messaggio anche di Marotta: «Solamente quando si è combattuto insieme per raggiungere il successo giorno per giorno si può avere un dialogo franco come quello accaduto oggi (ieri, ndr)». Poi, in serata, tramite social sono arrivati i saluti dei giocatori.
Inzaghi a Parigi: oggi la firma con l’Al Hilal
La nuova avventura di Inzaghi scatterà subito. Oggi, Simone sarà a Parigi per incontrare il presidente dell’Al Hilal e firmare il suo contratto: un biennale da 26 milioni di euro a stagione con opzione per una terza. Poi farà un blitz direttamente in Arabia Saudita, mentre la prossima settimana volerà negli Usa per la preparazione al Mondiale per Club, con debutto già fissato per il 18 giugno contro il Real Madrid.