Sarà domani il giorno di Chivu. Prima tappa a Parma, per la firma sulla risoluzione del contratto con il club gialloblù. Quindi l’ufficializzazione dell'incarico di allenatore dell'Inter, con biennale a circa 2 milioni più bonus a stagione. E poi ritorno a Milano per cominciare la nuova avventura, poiché nel pomeriggio andrà in scena il primo allenamento in vista del Mondiale per club. Avrà poco da scoprire il tecnico rumeno, avendo frequentato la Pinetina fino a un anno fa quando era ancora l’allenatore della Primavera. Il suo compito, però, sarà tutt’altro che semplice. E non solo perché sarà la sua seconda esperienza tra i “grandi”, dopo le 13 gare sulla panchina del Parma. Avrà certamente il sostegno della dirigenza, che lo ha scelto. Ma dovrà soddisfare una serie di richieste e di necessità. La prima, evidentemente, è quella di tornare subito a vincere, dopo l’anno di digiuno appena concluso. La seconda è quella di rivitalizzare un gruppo che certamente è ancora traumatizzato dalla disfatta con il Psg. E, infine, dovrà lanciare e guidare i giovani che faranno parte dell’organico.
Chivu, l'Inter vuole essere subito competitiva
Chivu, giusto per essere chiari, è un vincente. Da giocatore è stato protagonista del Triplete e di un lungo ciclo di successi in nerazzurro. La mentalità, insomma, è quella giusta. Da allenatore, nella sua bacheca c’è lo scudetto con la Primavera interista del 2022 e, volendo, la recente salvezza con il Parma. Chiaro, però, che ora sarà tutto diverso. Avrà i riflettori puntati addosso, la pressione e, alla prima difficoltà, fioccheranno i paragoni con il passato. Di fatto, si farà la sua esperienza sul campo, cominciando subito con il Mondiale per club. Ovvio che non si possa subito pretendere un trionfo, ma l’Inter dovrà essere comunque competitiva al massimo. E da lì ripartire allo stesso modo sia in campionato sia in Champions.