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Serie A, Buffon: «Juve è il maggiordomo. Alibi per chi non vince»

LaPresse
Gigi Buffon, portiere dei bianconeri: «Il fatto che ancora oggi in molti riprendano quelle esperienze ormai passate, volendo insinuare il dubbio sulle nostre vittorie è un qualcosa che sotto certi aspetti mi fa piacere, perché significa che abbiamo ricominciato a vincere e facciamo timore agli avversari. Il campionato? Dobbiamo continuare così. L'anno scorso c'è stato un momento, a cavallo tra Natale e il nuovo anno in cui avevamo forse 10 punti di vantaggio sulla seconda e in tutto gennaio abbiamo fatto 4-5 punti, per cui il Napoli praticamente ci riagguantò. Ci prendemmo veramente paura e ce lo dobbiamo ricordare per non commettere lo stesso errore»
TORINO - L'avversario più pericoloso della Juventus è la stessa Juventus. Parola di Gigi Buffon, che a metà campionato, e con un vantaggio di otto punti sulla Roma, la prima inseguitrice, invita i compagni a "mantenere il piede ben saldo sulla tavoletta". E, ai microfoni di JTv, con una battuta sgombera il campo dalle discussioni sui presunti "aiutini": certi discorsi, sostiene il capitano bianconero, sono "l'alibi migliore per chi non vince". Perché la Juve, dice, "ha un po' il ruolo del maggiordomo: di chi è la colpa? Del maggiordomo...". Una nuova frecciata alla Roma, stesso concetto espresso dopo lo scontro diretto di domenica scorsa. "Il fatto che ancora oggi in molti riprendano quelle esperienze ormai passate, volendo insinuare il dubbio sulle nostre vittorie - dice Buffon a proposito di Calciopoli - è un qualcosa che sotto certi aspetti mi fa piacere, perché significa che la Juve ha ricominciato a vincere e continua a far timore agli avversari".

«PIEDE A TAVOLETTA» - Dopo la vittoria contri giallorossi, la Juve riparte per chiudere il girone d'andata a Cagliari. "Dobbiamo tenere ben saldo il piede sulla tavoletta - spiega il numero uno -. L'anno scorso c'è stato un momento, a cavallo tra Natale e il nuovo anno, in cui avevamo forse 10 punti di vantaggio sulla seconda e in tutto gennaio abbiamo fatto 4-5 punti, per cui il Napoli praticamente ci riagguantò. Ci prendemmo veramente paura e penso che quella paura ancora oggi ce la dobbiamo ricordare per non commettere lo stesso errore". E siccome la storia è maestra di vita, ecco allora l'invito del numero uno a essere "forti di quelle esperienze"


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