TORINO - Poi arrivò Scirea e silenziosamente, secondo il suo stile, portò la rivoluzione nel ruolo di libero. Ma quell’anno del record, delle 9 partite senza prendere lo straccio di un gol, il libero era Sandro Salvadore e davanti a lui lo stopper (vedete come sono cambiati i termini per dire poi la stessa cosa) era Francesco Morini. Quasi mezzo secolo fa, era la Juve del 72-73, quella che vinse lo scudetto all’ultima giornata all’Olimpico battendo la Roma mentre il Milan perdeva a Verona, la Juve di Altafini che entrava e faceva gol, ma soprattutto la Juve di Dino Zoff, Salvadore, Morini, Spinosi e Marchetti, gli uomini del muro alto tre metri e massiccio di più, con Furino primo a difendere tra i centrocampisti. Forse è un caso se un giorno, quando era ancora allenatore del Milan, Massimiliano Allegri disse a Marco Ansaldo, una firma stupenda, agile e vibrante de La Stampa, e a un suo collega che lo stavano intervistando, che era l’ora di finirla di parlare di difensori centrali, «perché uno fa il libero e l’altro fa lo stopper». Oggi la Juve di Allegri è a un passo da quel record: 8 partite senza prendere gol. Il libero è Bonucci (una versione moderna di Scirea: non si parla di livello, intendiamoci), lo stopper è Barzagli, più Chiellini, mezzo stopper e mezzo terzino, che difende e ogni tanto imposta (insomma, ci prova). [...]
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