TORINO - Moise Bioty Kean ha appena 16 anni e una media-gol superiore a quella di Gonzalo Higuain: 5 gol in 5 partite con la Juventus Primavera fra campionato e Youth League. E’ il cucciolo della squadra di Fabio Grosso - solo lui e Fabrizio Caligara, centrocampista, appartengono alla classe 2000 -, ma sembra il più grande per qualità e fisico: un destino che lo accompagna da sempre, da quando tirava i primi calci ad Asti, la città dove vive la famiglia di origini ivoriane. Lo facevano giocare, addirittura, con quelli del ‘96. Massimiliano Allegri, attentissimo ai giovani - al Milan lanciò, tra gli altri, M’Baye Niang e Mattia De Sciglio - lo segue da un pezzo: già nella passata stagione lo ha fatto allenare sporadicamente con la prima squadra e non è escluso che gli ritagli presto una grande occasione. Ieri lo ha chiamato intanto per integrare il gruppo spogliato da convocazioni e infortuni, rimanendo favorevolmente impressionato, ancora una volta, dai numeri e dalla sicurezza del ragazzo. Da incorniciare, in particolare, sul finire della seduta, un tiro al volo roteante e violento, finito sul palo con Neto tagliato fuori.[...]
PRIMO CONTRATTO - Un predestinato. Il crack della generazione. Attaccante completo, potente e insieme veloce, ambidestro, letale nel tiro, disinvolto in qualsiasi posizione d’un tridente offensivo. Comprensibile che attiri le attenzioni dei più grandi club d’Europa: in prima fila il Manchester City, disposto a follie per strapparlo alla Juventus, ma all’asta partecipano anche Arsenal, Bayern e Psg. L’ad Beppe Marotta, però, è sereno: il primo contratto da professionista è stato già predisposto e presto sarà sottoscritto, si fida dell’intesa raggiunta con l’agente del ragazzo, quel Mino Raiola che sta rivelandosi abilissimo anche nel fiutare i talenti. Dopo Gigio Donnarumma, portiere del futuro, ha in scuderia Kean, l’attaccante italiano più promettente.
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