ROMA - È stata sospesa Made in Bo, trasmissione sportiva di Radio International in cui sono state pronunciate frasi offensive e cariche di violenza contro i tifosi della Juventus. A riferirlo è Paolo Pedrini, presidente dell'emittente: «È una cosa che non tolleriamo, per noi la trasmissione finisce qui»; il quale fa anche sapere che vuole chiedere i danni a chi ha diffuso sul web solo la parte contestata della trasmissione, e non il successivo intervento di Radio International. La decisione è stata presa dopo la bufera scoppiata sui social network per la pubblicazione, su vari siti bianconeri, dell'audio di un frammento del programma andato in onda dopo Bologna-Juve 1-2, anticipo dell'ultima giornata di Serie A: «Questi riescono a rubare anche le partite che non contano. Io spero che venga giù l'aereo che li porta a giocare la Coppa dei Campioni», dice un tifoso in collegamento. Il giornalista Leo Vicari in studio si è immediatamente dissociato, ma il conduttore-tifoso, conosciuto come "Il Tosco", risponde invece all'ospite: «Vai avanti, io penso che la tua non sia per nulla 'ipocrisia'. Fa benissimo, io voglio la morte di tutti gli juventini. Sei la mia voce».
Ecco l'intero dialogo incriminato:
Tifoso - "Riescono a a rubare anche nelle partite che non contano niente. Vi ho chiamato perché mi devo sfogare. Mi fanno ca...Io spero che venga giù l'aereo che li porta a Cardiff".
Conduttore - "Vai vanti amico, la tua non è per niente ipocrisia, vai avanti amico mio. Io voglio la morte di tutti gli juventini deformati".
Tifoso - "Mi fanno schifo giocatori, società, allenatori, tutti quelli che indossano quella maglia di mer...che è la vergogna del calcio".
Conduttore - "Vai avanti amico: sei la mia voce, non ti sto perc.... vai alza la voce".
Tifoso - "Mi fanno schifo, spero vada giù l'aereo quando tornano".
Conduttore - "Vai ancora, sei il mio mito, il mio idolo".
Tifoso - "Mi fanno ca... sono la vergogna del calcio italiano. Oggi allo stadio gli ho detto di tutto, ma non me ne frega niente".
Conduttore - "Questa è radio verità".
Il regista va via, l'altro conduttore si dissocia e ribatte: «Non si augura la morte alle persone». Il conduttore conclude: «Era una morte metaforica».