BOSTON - Le radici sono tatuate sul corpo: il Brasile, la famiglia cui è legatissimo. Douglas Costa è un globetrotter del calcio, a 26 anni ha attraversato quattro Paesi, però il cuore è rimasto a Sapucaia do Sul, ai primi gol nell’Esporte Clube Novo Hamburgo quando sognava di diventare Ronaldinho. Ha vestito, come il suo idolo, la maglia del Gremio, ha vinto in Ucraina con lo Shakhtar Donetsk e in Germania con il Bayern Monaco, adesso è pronto per trascinare la Juventus, dare continuità ai successi bianconeri in Italia e sfatare l’incantesimo europeo.
Douglas Costa, com’è andata la tournée americana? Dopo due settimane in bianconero può tracciare un primo bilancio...
«Mi sento bene, anche se ho appena iniziato ad avere il ritmo dei compagni. La Juve si allena forte: so di essere un poco più indietro e di dover lavorare per arrivare al livello degli altri. Nessun problema, sono pronto».
Gonzalo Higuain l’ha definita un’ala perfetta: dribbling veloce e cross immediato.
«Io sono il miglior amico dei numeri nove: lo sono stato per Luiz Adriano allo Shakhtar e per Lewandowski al Bayern Monaco, così lo sarò per Higuain, un grande compagno e un campione».
Anche Miralem Pjanic le ha dedicato belle parole: ha detto che porterà un po’ di follia, nel senso di creatività, nel gioco bianconero...
«Ho giocato con Thiago Alcantara, imparando molto dalla sua qualità, e sono rimasto impressionato da quanta ne ho trovato alla Juventus. Mi piace giocare con calciatori che posseggono qualità, come Pjanic o Cuadrado: sono felice di portare follia e creatività, ma insieme con loro».
Aveva numerose offerte, ma non ha avuto dubbi nello scegliere la Juventus: perché?
«Perché in tre anni ha conquistato due volte la finale di Champions: è la squadra con più voglia e possibilità di vincerla. Nell’anno del Mondiale, la Juve è una scelta importante: la migliore che potessi fare. Mi è sempre piaciuto vederla giocare, perché ha un gioco di alto livello, e quando ho avuto l'occasione di farne parte, non me la sono lasciata sfuggire. Questa squadra è fatta per vincere: credo di essere arrivato nel posto giusto al momento giusto».
Possiamo dire che è venuto alla Juventus per alzare la Coppa?
«Sono venuto per vincere tutto il possibile. Anche la Champions. Lavorerò duramente per provare a fare la storia della Juve, come stanno facendo i giocatori che sono già qui».
Vidal le ha dato dei consigli?
«Arturo è un grande amico, mi ha spiegato quanto la Juve sia grande e quanto sia seguita in tutto il mondo».
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