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Made in Italy: Juventus, generazione di talenti

ANSA

Scudetti e progetti ambiziosi. Giovane e italiana, la strada per vincere è questa

TORINO - Una Juve giovane e italiana. La fotografia dei campioni d’Italia offre un’istantanea dai contorni ben definiti: una squadra con grandi campioni, con una forte impronta italiana e con lo sguardo ben rivolto al futuro. Un mix tra giocatori affermati, top player di varia nazionalità, e talenti dal domani assicurato. Storicamente è così e negli ultimi anni questa caratteristica si è accentuata. L’architrave sul quale sono stati costruiti gli anni recenti di dominio e di vittorie è azzurro: lo zoccolo duro è italiano. Ma non è una novità. D’altra parte, i bianconeri hanno sempre offerto un contingente cospicuo alla Nazionale. Questo tratto, però, è diventato l’arma distintiva dei campioni d’Italia. Basta dire: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Marchisio. Ovvero la spina dorsale di sei scudetti, tre coppe Italia consecutivi e due finale di Champions League in tre anni. L’avvio di questo ciclo vincente, tuttora in corso, si è avuto nel 2011-12 con l’ultima recita di uno dei simboli della storia juventina, Alessandro Del Piero e con la rinascita di Andrea Pirlo, considerato al tramonto in rossonero (all’epoca guidato da Allegri) e invece ancora perfetto direttore d’orchestra. Due simboli del calcio italiano e mondiale.

Rugani: «Contare sui compagni è decisivo per vincere»

CAMBI - La famosa BBC non esiste più, ora che Bonucci ha salutato la compagnia. Ma c’è già pronto Rugani a raccoglierne l’eredità e a essere definitivamente lanciato tra i grandi con responsabilità sempre crescenti. E il futuro è dietro l’angolo perché, una volta che dovrà andare in scena il ricambio generazionale, lì nel cuore della difesa, c’è Mattia Caldara che tra un anno inizierà a studiare da vicino con Barzagli e Chiellini. Il giovane bergamasco è già entrato in orbita bianconera ma è stato lasciato ancora una stagione all’Atalanta nelle sapienti mani di Gian Piero Gasperini a completare il percorso di crescita. Tornerà utile a breve, dunque, Caldara. Più immediata è invece la vicenda di due acquisti top del mercato estivo. Vale a dire Bernardeschi (40 milioni alla Fiorentina) e De Sciglio (12 milioni al Milan): 23 anni l’ex viola, giunto al definitivo salto di qualità; 25 ad ottobre per l’ex rossonero, in cerca di riscatto. Giovani, forti e... azzurri.

Del Piero: «Il futuro è dei talenti»

ALTRI GIOVANI - Un’anima italiana che non si esaurirà, anzi. Perché la Juve controlla e sta facendo crescere in prestito alcuni dei migliori giovani tricolori in circolazione. All’Atalanta - dove oltre a Caldara c’è Spinazzola, che i bianconeri hanno provato a far rientrare già da questa estate con un anno di anticipo rispetto alla fine del prestito biennale - vivrà la sua prima esperienza in serie A Riccardo Orsolini, classe ‘97, miglior realizzatore del Mondiale Under 20. Al Sassuolo è ancora protagonista il terzino spagnolo Pol Lirola, erede designato di Lichtsteiner. E poi Emil Audero (anch’egli ‘97) sta difendendo la porta del Venezia neo promosso in B. Insomma, la Juve giovane e italiana ha un gran futuro.

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