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Juventus, Buffon: «Io il migliore di sempre? Non tocca a me dirlo»

ANSA
Il portiere bianconero e della Nazionale al sito della Fifa: «Massimo rispetto per la Svezia, ma l'Italia deve andare al Mondiale. Il ruolo del portiere è fondamentale, possiamo essere decisivi per una vittoria o una sconfitta»

ROMA - L'Italia non può non essere al Mondiale. Premiato lunedì a Londra come miglior portiere dell'ultima stagione, Gigi Buffon è già focalizzato sul doppio spareggio contro la Svezia del mese prossimo che mette in palio un biglietto per la Russia. «Ovviamente la qualificazione ai Mondiali è oggi la priorità per me, è un obiettivo importante per me e per il calcio italiano - le parole del capitano azzurro a Fifa.com - Dobbiamo qualificarci, dobbiamo farlo per la nostra storia e la nostra tradizione. Gli spareggi saranno duri ma dobbiamo qualificarci. La Svezia è un avversario difficile, giocano un calcio di alto livello, non ti regalano niente sul campo. Per vincere bisognerà soffrire e fare il massimo sforzo perché se non sei al meglio puoi perdere facilmente. Ho grande rispetto per loro e sono curioso di vedere come sarà affrontarli».

Buffon non nasconde la propria soddisfazione per il premio ricevuto. «Il nostro ruolo è fondamentale in campo, possiamo essere decisivi per una vittoria o una sconfitta. Siamo importanti come l'attaccante che segna e sentiamo la responsabilità di occupare una posizione importante sul campo. Sin da bambino mi sono sempre piaciuti i compiti difficili e ogni volta che ho dovuto fare una scelta, ho seguito la mia natura. Sono il tipo di persona che vuole sempre affrontare sfide complicate, magari impossibili, e fare il portiere è la conseguenza del mio carattere e della mia natura».

Il portiere ha poco da rimproverarsi anche se non è tipo da soffermarsi troppo sul passato. «Quando sei più vicino alla fine della tua carriera, ovviamente pensi a tutto quello che hai ottenuto e capisci che tipo di giocatore sei. Sono fiero dei miei vent'anni in nazionale e spero di arrivare a 21. Penso anche che sia straordinario giocare in una delle più importanti nazionali per 21 anni, mantenendo un livello elevato di prestazioni e rimanendo forti mentalmente e fisicamente per così tanto tempo. Ma - assicura - non guardo mai al passato e questo probabilmente è stato importante per me. So quello che ho fatto e ho grande rispetto per questo, lo porto sempre nel cuore, ma vivo il presente e possibilmente il futuro. Se penso troppo al passato mi sento un po' triste perché posso contare quanti anni sono trascorsi e ricordo alcune emozioni che non potrò rivivere. Ma non voglio vivere nei ricordi che sono e saranno sempre parte di me». Per molti Buffon è il più forte di sempre nel suo ruolo. «Mi piace l'idea di essere definito il miglior portiere di tutti i tempi ma non tocca a me autocelebrarmi. Nel mio caso la carriera e i numeri dicono tanto ma a questi livelli i fatti sono fatti e le parole non contano».

in collaborazione con Italpress

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