TORINO - Vincere aiuta a vincere. E quando conti 227 trofei per 24 giocatori a disposizione sai che vincere è una sorta di abitudine. Anzi per 22 giocatori, perché Perin e Spinazzola, due di coloro che sono arrivati in estate, sono ancora in attesa della loro prima soddisfazione. La sensazione è che non dovranno aspettare tanto. Perché la Juve ha messo insieme un gruppo abituato da sempre non solo a competere, non solo a durare, non solo ad arrivare in fondo, ma soprattutto a trionfare, a portare a casa il risultato, la coppa, il campionato, il titolo. Nei momenti in cui serviranno l’esperienza, la capacità di leggere le situazioni, di sapere quando accelerare e quando invece aspettare, la Juve potrà fare affidamente su un collettivo vincente. Nel vero senso della parola. Elemento che potrà fare tutta la differenza del mondo, durante l’intera stagione e all’interno delle singole partite.

ASSI - Cristiano Ronaldo, ovviamente, è colui che guarda tutti dall’alto. Il portoghese si è presentato alla Juve forte dei suoi 30 titoli di squadra vinti finora. Tra Manchester United e Real Madrid CR7 ha portato a casa di tutto e di più: 5 Champions (e da mercoledì andrà a caccia dei record di Gento, che è a 6, e di Seedorf, l’unico a vincerla con tre squadre diverse), 5 campionati, altre 18 coppe tra internazionali e nazionali (più una Supercoppa portoghese) e anche un Europeo con la maglia del Portogallo. Difficile stare al suo passo, insomma. Anche se il collega di reparto Mandzukic gli si avvicina: l’attaccante croato è a quota 25 trofei, un altro che della vittoria ha fatto una specie di stile di vita.

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