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Juve, Paratici: «L'acquisto di Ronaldo? All'inizio pensavo fosse una barzelletta»

Il ds bianconero è entusiasta del rendimento di Cristiano: «Quando guardi il numero 1 lavorare così, tutti si sentono in obbligo di fare lo stesso»

Fabio Paratici ripercorre le tappe dell'affare Ronaldo in una conferenza al Globe Soccer di Dubai. Un'operazione che sembrava utopia all'inizio ma che con lo scorrere dei giorni è diventata realtà: «Tutto è avvenuto in maniera molto rapida - racconta il ds della Juventus -. E' stato un trasferimento storico, bisogna ringraziare il presidente e il Real Madrid perché non era facile cedere un giocatore così. Il primo contatto c'è stato durante i quarti di finale della Champions League, Jorge Mendes mi disse che Cristiano voleva giocare per la Juve. Io pensavo fosse una barzelletta, poi si parlò di Cancelo e lui tornò su Ronaldo. In quel momento capii che si poteva provare».

SODDISFAZIONE - In casa bianconera c'è grande soddisfazione per il rendimento del portoghese: «Ronaldo è Ronaldo, c'è poco da dire. Siamo felici di lui non solo dal punto di vista tecnico. Lavora duramente tutti i giorni ed è un esempio. Perché quando guardi il numero 1 lavorare così, tutti si sentono in obbligo di fare lo stesso. Le corse nel deserto? Si allena tantissimo ed è attento ad ogni dettaglio». 

L'ADDIO DI BUFFON - Paratici poi ha ripercorso anche la scelta di separarsi da Buffon: «Quando si perde una bandiera come Gigi Buffon bisogna prepararsi e non è facile. Lui è anche un mio amico, da cui ho imparato tanto sul calcio e sulla Juventus. Ci siamo preparati, Gigi aveva deciso in un primo momento di concludere la carriera e quando siamo arrivati alla fine del campionato abbiamo confermato Szczesny. Poi lui ha avuto una proposta dal Psg, lo ha detto al presidente e a quel punto si è deciso di lasciarlo andare.

CONTE E ALLEGRI - Il dirigente bianconero poi ha parlato delle differenze tra Conte e Allegri: «Negli ultimi otto anni abbiamo avuto due dei migliori allenatori del mondo come Conte e Allegri. Sono due allenatori diversi: Conte è più caratteriale ed organizzatore, era perfetto per quel momento. Serviva un allenatore che avesse grande 'juventinità'. Con lui e Agnelli c'è stata la rinascita del club, ci hanno dato un grande aiuto. Allegri ha trovato una situazione già in divenire, veniva da un grande club come il Milan e ci ha trasmesso questo tipo di mentalità. E' forse meno organizzatore, ma più tecnico e aperto alle diverse situazioni di gioco. Da loro ho imparato tante cose e devo ringraziarli».

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