Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Il "condannato" Max Allegri

Non una difesa di Allegri, bensì alcune semplici, innocenti puntualizzazioni su cose lette e ascoltate ieri. 

In ordine sparso: 
1) “Ha preparato male la partita”. Oddio, nei 45 minuti iniziali (0-0), terreno di verifica della “prima” preparazione di una gara (il maledetto approccio) la Juve è stata all’altezza dell’Atlético subendo - ma anche creando - pochissimo: giusto una conclusione per parte e da palla inattiva (Ronaldo e Griezmann).

2) “Doveva mettere Can per Dybala o Bentancur, l’uruguaiano non ha ancora la personalità da Champions”. L’improvvisa assenza di Khedira, elemento importantissimo e di grande esperienza internazionale, ha costretto Allegri a impiegare Pjanic, febbricitante, e Bentancur per giocare la carta della qualità.

3) “La Juve non ha un gioco”.  Fino a mercoledì si diceva e scriveva la stessa cosa dell’Atlético Madrid. L’apprezzatissimo sito statunitense Bleacher Report spiegò il Cholismo con queste parole: “Con il suo sistema, Simeone richiede e intanto infonde una grande intelligenza calcistica ai suoi giocatori”. Non parlò mai di qualità della manovra. Non elenco i titoli conquistati dalla Juve sotto Allegri: esercizio banale. Sottolineo tuttavia che non affrontava il Celta Vigo (con tutto il rispetto); negli ultimi otto anni l’Atlético ha vinto due EuroLeague e per due volte è andato in finale di Champions. Inoltre ha almeno 3 giocatori che valgono tra i 60 e i cento milioni (Griezmann, Gimenez, Oblak).

4) “La Serie A non è allenante”. Ricordo che questa Juve ha sofferto e non poco con Chievo all’andata, Empoli, Roma, Torino, Inter, Samp, Genoa e due volte con Parma e Atalanta (fuori dalla coppa Italia). In più di un’occasione si è imposta con un solo gol di scarto.

E allora perché nel secondo tempo è stata dominata dagli spagnoli? In primis perché è rientrata con la sensazione di poter continuare a controllare l’aggressività di Diego Costa e compagni. Poi perché Chiellini e Bonucci, oltre ad Alex Sandro, hanno commesso errori individuali e di concetto che in Europa sono il più delle volte puniti. Inoltre è mancato l’equilibratore Mandzukic che raramente sbaglia le partite importanti. Male ha fatto anche Dybala: così come Douglas Costa e Cuadrado, infortunati, Paulo è il giocatore di qualità che dovrebbe spaccare le partite creando superiorità numerica e moltiplicando occasioni e soluzioni. Per più di una ragione i tre non stanno garantendo l’apporto richiesto.

Chi frequenta Allegri sa bene che da mesi manifesta preoccupazione relativamente alla condizione dei suoi.

La sua adesione al principio cardine del sistema Juve è peraltro totale: vincere è una condanna. Ma non si vince a lungo se non si gioca meglio dell’avversario.
 

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi