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Juventus, Emre Can: «L'effetto Ronaldo è enorme. Allegri è un maestro»

In un'intervista rilasciata a Dazn, il centrocampista ripercorre il trasferimento in Piemonte: «Klopp era dispiaciuto, ma avevo bisogno di nuovi stimoli»

ROMA - Emre Can è alle prese con problemi alla caviglia, che gli impediranno di essere parte dell'incontro stasera contro l'Ajax. Il centrocampista tedesco della Juventus si racconta in una lunga intervista rilasciata a Dazn: «Klopp era deluso quando ha saputo che sarei andato via da Liverpool. Gli ho spiegato però che volevo una nuova avventura e ha capito. Sapeva che non era una scelta contro di lui o contro il club, ma semplicemente per una nuova sfida alla Juventus. Mi sento ancora con lui e sarò sempre grato a Liverpool. Fino a questo momento è andato tutto bene con la Juve ma non abbiamo ancora vinto nulla. Vogliamo vincere lo Scudetto e la Champions League, in particolare la voglia di alzare quella coppa è tantissima nel club e nell’intera città. Le rivali sono forti, ora affronteremo l’Ajax che ha eliminato il Real. Noi siamo un gruppo forte e se tiriamo fuori le nostre qualità sono sicuro che raggiungeremo le semifinali».

ELOGI - Spazio a lodi sperticate per i due condottieri della Juventus: «L’effetto Ronaldo è enorme, sulla città, sul club e sul campionato, tutti parlano di lui. Ma tutti parlano del grande giocatore, per me conta la persona prima di tutto e lui è molto amichevole, un ragazzo con i piedi per terra. Allegri? E’ un maestro di tattica. Trova sempre nuove soluzioni, in ogni partita. Cambia disposizione in ogni gara, cura ogni dettaglio. Come persona inoltre è divertente anche se onestamente lo capisco poco, perché è toscano e parla un dialetto molto difficile da capire e si mangia un sacco di parole. Allenamento? Mi sono già lamentato degli allenamenti di Klopp ma qui ci tocca correre di più». Chiosa finale sulla Nazionale e su Khedira: «Sono rimasto deluso dalla mancata convocazione in nazionale ma farò di tutto per convincere il ct. Khedira? A volte dimentichiamo che nella vita ci sono cose più importanti del calcio, è stato uno shock per tutti quando siamo venuti a sapere dei suoi problemi cardiaci. Io non ho vissuto un periodo semplice ma il club mi ha supportato e ora mi sento bene. La Juve è come una famiglia».

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