IL PRIMO – Stagione 2011-12, la Juventus reduce dal secondo settimo posto consecutivo, che la tiene nuovamente fuori dalle coppe europee, cambia guida (Antonio Conte per Delneri in panchina), cambia casa (trasloco allo Juventus Stadium) e cambia pelle (arrivano Lichtsteiner, Pirlo, Vidal e Vucinic). Quel che non cambia, quantomeno in relazione all’excursus storico bianconero, è quello di “riporre la fase difensiva al centro del villaggio”. Il 4-2-4, quasi utopistico, sognato dal tecnico salentino durante il ritiro estivo, lascia ben presto spazio ad un più solido e concreto 3-5-2, che permette a Pirlo di dedicarsi alle sole geometrie, limitando al massimo traffico e tamponamenti tipici del centrocampo, ben protetto dalla retroguardia più forte d’Italia: Barzagli, “la Roccia”, al top della forma e nel fior fior degli anni, Chiellini, che al suo fianco cresce in maniera esponenziale, raggiungendo l’élite continentale, e il giovane Bonucci, reduce da una stagione disastrosa, ma che, con classe, tenacia e due maestri accanto, s’impone nel panorama nazionale. A fine anno, la Juventus lascerà a Del Piero, prima di congedarlo per sempre, l’invidiabile compito di alzare al cielo la Coppa di uno Scudetto vinto da imbattuti ed agognato dal traumatico post-Calciopoli. Un successo che ha come protagonisti due personaggi silenziosi e pacati davanti le telecamere, ma veri e propri leader all’interno del rettangolo verde di gioco e dello spogliatoio juventino: saranno solamente 20 i gol subiti in 38 partite dalla Juventus in campionato, poco più di mezzo a partita, rendimento emulato anche in Coppa Italia, in cui i bianconeri, ancora ebbri di gioia (e non solo) per la festa, si arrendono soltanto al Napoli in finale.
Numeri e successi:
Andrea Barzagli: 39 presenze, 1 gol, 2 assist, 4 ammonizioni
Giorgio Chiellini: 37 presenze, 2 gol, 2 assist, 7 ammonizioni
Stagione: Scudetto, finalista di Coppa Italia