IL SETTIMO – Dalla leggenda al mito o, per restare nel mondo dei modernissimi hashtag, fedelmente mantenuti in casa Juventus, da “Le6end” a “My7h”. Bonucci rompe la BBC, per Buffon si subodora aria da ultimo anno, Chiellini e Barzagli fanno uno step in più. Costretti a più riprese a star fuori per le solite noie, “affiancano” mister Allegri nella gestione del gruppo: professionisti esemplari, uomini leali, calciatori imprescindibili. Il verdetto di fine stagione è la solita cantilena, Scudetto e Coppa Italia, la Supercoppa sfuma a tempo ultra-scaduto con la Lazio (i toscani in campo 90’), ma c’è solo il “Chiello” nella notte quasi magica di Madrid, sfregiata dall’arbitro Oliver per taluni, da Benatia per talaltri. Il campionato, però, ha un risvolto thrilling inaspettato: il boccone amaro in Champions, il dispendio di energie fisiche e nervose non indifferente, la lunga serie di infortuni che colpisce più o meno tutti, ma soprattutto la clamorosa sconfitta col Napoli, riaprono clamorosamente una lotta-Scudetto che sembrava chiusa da tempo. Quella partita lì, Barzagli la vede dalla panchina, Chiellini la gioca appena 11’, giusto il tempo di assistere a Koulibaly che sovrasta Benatia. Il livornese non è al top e con l’Inter è lui a dare forfait: risponde presente la “Roccia” ed emblematica è la sua autorete che sembra sancire la fine non di un ciclo, di un’epoca. La Juve è al tappeto, ironia del destino, per mano di un suo senatore, contro la rivale storica. Barzagli reagisce, Chiellini da fuori scuote, la dea bendata interviene sul tiro-cross di Cuadrado, il resto lo fanno il colpo di testa di Higuain e la reazione di tutta la squadra, più “un caffè sospeso all’albergo di Firenze”.
Numeri e successi:
Andrea Barzagli: 38 presenze, 0 gol, 1 assist, 3 ammonizioni
Giorgio Chiellini: 38 presenze, 0 gol, 2 assist, 6 ammonizioni
Stagione: Scudetto, Coppa Italia, finalista in Supercoppa