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Bonucci e il trasferimento al Milan: «Non ero lucido»

Il difensore della Juventus ha raccontato i momenti (non facili dal punto di vista personale) dell'estate 2017: «Per fortuna sono potuto tornare. Chi è stato fondamentale per la mia crescita? Conte»

TORINO - Il mondo Juve, il trasferimento al Milan e poi il ritorno in bianconero. Leonardo Bonucci ha parlato intimamente degli ultimi anni della propria carriera con Raffaella Carrà nel corso del programma 'A raccontare comincia tu'. Si è partiti proprio dall'estate del 2017: «La lite con Allegri? Noi venivamo dall’esperienza di Matteo (il figlio stava combattendo con una malattia, ndr), è stato un anno intenso e ho vissuto delle cose contro di me. Sentivo che mancava qualcosa. Poi col passare del tempo ho capito che in quel momento la mia lucidità non era al 100%. L’anno al Milan mi ha fatto crescere, ma ho avuto la fortuna di potere tornare e sono felicissimo». Il difensore della Juventus si è inoltre sfogato dopo gli insulti social ricevuti in quel periodo: «A offendermi erano soprattutto ragazzini di 12-14 anni, questo mi è dispiaciuto. Se basta un trasferimento per far accadere una cosa così, non oso immaginare ciò che può succedere ai nostri figli fuori».

Capello duro con Bonucci

AGNELLI E FUTURO - «Avevo ricevuto un’importante offerta dalla Cina ma ho rifiutato - il retroscena di Bonucci -. Non fa per me. Io allenatore della Juve? Allegri può stare tranquillo, c’è ancora tempo. Se ne parla tra 10-12 anni». Il difensore ha anche spiegato il significato di giocare per una società così: «La vittoria è l’unico risultato che alla Juventus è permesso. Quando entri nel mondo Juve ti rendi conto che il pareggio non è consentito. Agnelli è una persona squisita e lungimirante, parla tanto con noi. Otto anni fa lo stadio di proprietà sembrava impensabile». Per Bonucci il tecnico che ha cambiato la carriera è stato Antonio Conte: «Fondamentale per la mia crescita e per farmi diventare un giocatore internazionale. Mi ha dato un modo nuovo di interpretare la partita. Allegri? Ci sono quasi sempre delle correzioni tattiche che ci permettono di andare più forte, poi ci sono stati dei momenti in cui è volata la lavagna…».

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