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Diretta conferenza Sarri: comincia la sua avventura alla Juve

Il neo tecnico bianconero, sbarcato nella serata di ieri a Torino, verrà presentato stamattina alle ore 11. Segui la giornata LIVE sul nostro sito

TELEFONATE
“Non ho sentito De Laurentiis. Io lo ringrazierò sempre. Raramente un napoletano è riuscito ad allenare la propria squadra. Mi ha fatto un regalo enorme. Abbiamo due caratteri forti. Non dirò i nomi dei giocatori napoletani che ho sentito.
Allegri? Non l’ho sentito ancora. Spero di farlo. Ma di solito cazzeggiamo”.

SARRISMO
“Non lo so che è. Non ci penso, io sono sempre stato questo. Sono una persona diretta. Questo porta a scontri, ma sono risolvibili. E’ il non detto che scatena rancori. Spero di non avere cambiato i concetti di fondo”.

INTEGRALISTA
“Coinvolgerà questo cambiamento anche il settore giovanile? Non sono ancora Ferguson, non voglio incidere così. A me piace anche molto, ma a livello utopico. Ma sono percorsi lunghi. Faremo sicuramente qualche riunione con gli allenatori del settore giovanile. Ma per inserire una filosofia il percorso è lunghissimo.
Io integralista? Detto a uno che ha cambiato così tanti moduli, anche nella stessa stagione… mi sembra un po’ troppo”.

L'EREDITA' DI ALLEGRI
“Allegri lascia un’eredità pesante a livello di vittorie. Mi piacerebbe vedere quella capacità che gli ha dato di passare anche mezzora in difficoltà e poi in dieci minuti andare a tritare una partita. Era difficile mentalmente da affrontare. Straordinario il suo lavoro”

HIGUAIN E MERCATO
“Spazio per Higuain? Gli voglio molto bene e dipende da lui penso. I giocatori che aveva la Juve in organico… i dirigenti qui li seguono da anni, voglio ascoltarli. Poi prenderemo una decisione insieme.
Mercato? Quando avremo un’idea più definita del modulo di riferimento vedremo. Non dirò nomi, ma caratteristiche. Paratici mi tiene aggiornato su tutto. Mi interessa fargli sapere le caratteristiche che cerco. Paratici conosce più giocatori di me”.

FEELING
"Ho fatto 30 anni di trattative con le società. Ho la capacità di rendermi conto di che livello è la persona che ho davanti. La loro disponibilità, la loro convinzione, fare un sacrificio per venire a parlarti. Ti trasmettono l’unità di intenti. O mi sto rincoglionendo o loro sono stati capaci di darmi questo feeling.
Giocatori? Quelli che ci possono cambiare la storia sono quelli offensivi. Abbiamo bisogno di grandi giocatori, anche se dipende da come si organizzano poi. Davanti però alla fine decidono loro. I talentuosi sono Ronaldo, Dybala, Douglas Costa… bisogna partire da loro”.

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