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Juve, Bernardeschi: "Panchina? Normale, c'è tanta concorrenza"

Dal ritiro della Nazionale l'attaccante bianconero parla della nuova stagione: "Avrò le mie opportunità e sarò pronto quando mi chiameranno, come ho sempre fatto, come ho sempre dimostrato"

ROMA - Il talento della Juventus Federico Bernardeschi, impegnato questi giorni con l'Italia per le qualificazioni ad Euro 2020 ha parlato ai microfoni di Rai Sport del suo momento e della nuova stagione: "La condizione fisica per me è un problema però fa parte del gioco anche questo. Lavoro sempre per farmi trovare pronto. Sappiamo che la Juventus ormai è diventata uno dei tre top club al mondo e quindi la concorrenza è tantissima. Ci sono campioni, ci sono giocatori forti quanto me quindi il mister a seconda da chi vede meglio durante la settimana schiera in campo. Questo ci sta è normale nelle grandi squadre succede sempre così e ci sono tanti giocatori forti che restano in panchina". Sulla Nazionale: "Questo gruppo sta facendo passi da gigante, ha fatto cinque vittorie consecutive contro squadre non semplici, perché in Europa non ci sono partite semplici: sulla carta possono esserci impegni più facili ma non è così, per questo vanno fatti i complimenti al mister, allo staff e a noi giocatori".

Bernardeschi: "Ogni giocatore ha l'ambizione di giocare sempre"

Dalla panchina ha vissuto le prime due giornate di campionato, con solo 8 minuti giocati al Tardini da subentrato ma l'attaccante bianconero non sembra preoccupato: "La stagione è lunga. Avrò le mie opportunità e sarò pronto quando mi chiameranno, come ho sempre fatto, come ho sempre dimostrato e sono sereno su questo devo dire la verità. E ovviamente poi ogni giocatore ha l'ambizione di giocare tutte e 60 le partite e io sono uno tra quelli. È normale si voglia giocare e che ognuno voglia giocare. Però è normale c'è tanta concorrenza e poi è il campo che dirà la sua". Il problema non è Sarri, con cui l'ex Viola confessa di avere un ottimo rapporto: "Ho un grandissimo rapporto con il mister e non è davvero di questo che di parla. Cioè quando un allenatore fa delle scelte sono anche indipendenti dalla valutazione del singolo giocatore e riguarda più determinati aspetti. Riguarda più una settimana, l'avversario, ci sono mille fattori perché un giocatore può andare in panchina. Questo non dipende da singolo giocatore a meno che ovviamente poi il singolo giocatore non faccia di tutto per stare in panchina. Però se si impegna da il massimo, ha le qualità e gli vengono riconosciute le qualità, poi ci sono altre mille scelte".

Bernarderschi: "Dispiace per i compagni rimasti fuori dalla lista Champions"

Capitolo Champions con l'argomento esclusi che tiene ancora banco: "Il mister era stato molto chiaro e lo aveva detto anche in conferenza che era il primo a dispiacersi, perché ovviamente sono rimasti fuori dei giocatori che hanno vinto un sacco e giocatori che a livello internazionale giocherebbero in tutte le altre squadre al mondo, quindi a me dispiace tanto per loro. E devo dire che dovremo essere bravi noi come squadra a non farli sentire esclusi dal contesto perché è questo l'importante e il fondamentale. Quando si deve raggiungere un obiettivo comune bisogna andare tutti nella stessa direzione e questo dobbiamo farlo noi. Noi compagno dobbiamo fare questo".

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