ROMA - [...] Sta così tirato che, se volete un’istantanea, è quella che gli ha permesso di bersi Koulibaly - non l’ultimo centrale difensivo sulla faccia della terra - in un fazzoletto ristrettissimo per poi segnare un gol che, già oggi, rientra tra quelli più belli della Serie A edizione 2019-2020. Ma ci sono altri due aspetti che gli danno una tremenda fiducia per una stagione da incorniciare. Intanto, il 4-3-3 di Sarri - che conosce a memoria - disegnato perfettamente con Douglas Costa ideale partner degli ultimi 30 metri, fatto apposta per scatenare i suoi movimenti da prima punta e farsi trovare smarcato. E poi, il piacere - un gran piacere - di giocare accanto a Cristiano Ronaldo, con tanti saluti alle malelingue che avevano messo in discussione la minima possibilità di convivenza e/o coesistenza.

Il Pipita mai è stato così ispirato in vita sua perché raramente ha avuto un mix tecnico-tattico così completo: non gli chiedono la luna, il destino non passa attraverso il suo lavoro, non ha incarichi di totale responsabilità com’è accaduto dallo scorso gennaio al Chelsea quando doveva risolvere i problemi da solo. In un campionato, la Premier, che per conoscerlo bene devi presentarti come minimo a giugno, svolgere la preparazione e mandare a memoria la differenza di velocità, passo e movimenti difensivi. Il Pipita riparte da Firenze dove l’ultima cosa che conta sono i suoi numeri positivi quando vede viola. Oggi Higuain si sente pronto a sollevare il mondo contro qualsiasi avversario. Riparte da 21 gol: quello al Napoli e i 20 morali che ha messo in tasca tra giugno e metà agosto. Quelli - per la sua felicità - valgono più di un incrocio dei pali, chi continua a dubitarne se ne accorgerà.

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