TORINO - Attacco lento. Ci sono Ronaldo, Dybala e Higuain, un tris che pochissimi in Europa possono vantare. C’è la filosofia di Sarri votata all’estetica e all’offensiva. Eppure la Juve segna non tanto quanto ci si potrebbe aspettare. La statistica dice che sono 25 i gol segnati dai bianconeri nelle prime 14 giornate di campionato: non pochi in senso assoluto, perchè si tratta pure di una media di 1,78 a partita, ma non tanti in rapporto a quanto la squadra crea in termini di occasioni nell’arco dei novanta minuti. Il dato però sorprende perchè ha pochi eguali nel ciclo vincente iniziato nel 2011-12. Proprio in quella stagione, si trova un fatturato identico: la Juve allora guidata da Antonio Conte comandava la classifica con 25 reti all’attivo. Era una squadra totalmente diversa da quella attuale, con un attacco imperniato su Del Piero, Vucinic, Quagliarella e Matri, capace comunque di inaugurare l’epopea tricolore che non si è ancora conclusa.  

I numeri dell'attacco della Juve

Negli anni successivi, sia con l’attuale tecnico dell’Inter in panchina, sia con Massimiliano Allegri al timone, la Juve ha fatto (quasi) sempre meglio. A quest’epoca della stagione ha vantato numeri migliori di quelli di oggi: ventinove gol nel 2012-13, 2013-14 e 2016-17; 30 nel 2014-15, addirittura 40 nel 2017-18 e 31 nel 2018-19. Soltanto nel disgraziato avvio dell’annata 2015-16, i bianconeri sono andati peggio, accompagnando la penuria di risultati a quella di gol. Anche in quel caso, l’epilogo fu lo scudetto, con la Juve capace di concludere il torneo con 75 reti, il quarto ammontare più alto nel periodo sotto esame dopo gli 86 del 2017-18, gli 80 del 2013-14 e i 77 del 2016-17. Il 2011-12 è stata l’unica stagione del ciclo vincente con un attacco sotto quota settanta: 68 il totale; 70 sono stati i centri dello scorso campionato, 71 quelli nel 2012-13 e 72 nel 2014-15. 

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