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Juve, Storari: "Per Conte Vucinic era un fenomeno. Io a Torino per caso"

L'ex portiere bianconero: "Contro l'Inter la mia parata più importante". L'ex attaccante: "Critiche? Non mi importavano, tanto giocavo sempre. Scudetto del 2012 bellissimo"

TORINO - Per intrattenere i suoi tifosi, costretti a rimanere in casa a causa del Coronavirus, la Juventus ha trasmesso in diretta su Juventus TV l'intervista doppia a Mirko Vucinic e Marco Storari, protagonisti dei primi scudetti dell'ultimo vincente ciclo bianconero. Esordisce il montenegrino ex Roma: "E' un periodo particolare perché siamo chiusi in casa. Gioco con i figli, non leggo libri, neanche Storari ne ha mai letti (ride, ndr)". L'ex portiere ribatte: "Ne avrò letti una ventina. Studio con i bambini al mattino, così ne approfitto per studiare inglese. Per fortuna abbiamo un giardino e così si sta un po' meglio". Vucinic ricorda la sua esperienza a Torino (dal 2011 al 2014): "Penso che ci sia stato un gruppo, il primo Scudetto è stato bellissimo". Storari gli fa eco: "C'è stata un'ondata nuova, cambiò un po' tutto. Non pensavo neanche di andare alla Juve, accadde per l'infortunio di Buffon al Mondiale in Sudafrica".

Vucinic per tutta la carriera è stato accusato di essere troppo discontinuo: "Non mi importava, l'importante è che comunque giocavo sempre". Storari tesse le lodi del suo amico: "Ricordo che una volta Mirko in amichevole ci impressionò. Conte si girò verso di noi e disse: 'Ragazzi, abbiamo preso un fenomeno'". Ancora Vucinic: "Le gare importanti mi gasavano sempre. Quando avevo 12-13 anni al primo allenamento mi scartarono. Poi mio padre mi portò dall'allenatore della prima squadra e grazie a lui mi diedero la possibilità di giocare con i pulcini". La parola torna a Storari: "Mia parata più importante? Il doppio intervento contro l'Inter: mi rialzai a prendere la ribattuta di Icardi". Arriva in diretta anche Simone Pepe: "Il mio gol più bello? Quello con la Lazio, di rovesciata: grande merito va Pirlo che fece un gran cross". Anche Vucinic commenta un suo gol importantissimo, a Trieste: "Mi è rimasto impresso che prima di calciare mi chiedevo se fossi in fuorigioco o no, per fortuna andò bene".

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