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Juve indifesa: Bonucci e Rugani sotto accusa

Senza De Ligt il reparto arretrato della capolista balla fin troppo

TORINO - Il senso dell'operazione Matthjis De Ligt è emerso ancora una volta in sua assenza. Un investimento da 85,5 milioni di euro più 12 milioni di ingaggio (tra parte fissa e bonus) per cinque stagioni, che dopo un anno circa sembrano spesi nel migliore dei modi. Anche perché più De Ligt cresce e domina, più la Juve ne sembra dipendente. È bastata una sola partita da giocare senza di lui per riportare a galla tutti i limiti di un reparto che contro il Milan è apparso troppo brutto e fragile per sembrare vero. Errori individuali, errori di squadra, errori su errori insomma. Con una buona notizia: sabato contro l'Atalanta tornerà De Ligt. Per il resto c'è molto su cui riflettere.

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Flop Rugani

Su Daniele Rugani per esempio. Perché a 26 anni quasi compiuti, il difensore bianconero sembra non essere migliorato rispetto a quello che da Empoli effettuava cinque anni fa il grande salto. Nel frattempo però è diventato un giocatore da 3,5 milioni netti a stagione, uno da quasi 100 presenze nella Juve. Che resta però ancorato in coda alle gerarchie di Maurizio Sarri come succedeva con Max Allegri. E che non ha mai fornito quelle sicurezze che dovrebbe in realtà dare dopo cinque anni di Juve, contro il Milan ha più o meno retto per un'ora e poi è colato a picco, pagando anche lo scotto degli zero minuti disputati da febbraio ma che in fondo sono lo specchio di quel che è riuscito a conquistarsi seppur alla corte di un suo mentore. Se non gioca mai, insomma, un motivo evidentemente c'è. E pure se alla fine Fabio Paratici non è riuscito ancora a venderlo dopo anni di tentativi (per quanto gli infortuni di Chiellini e Demiral lo avessero pure tolto dal mercato essendo arrivati fuori tempo massimo), qualche motivo evidentemente ci deve essere pure oltre quell'ingaggio monstre per una riserva

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Mistero Bonucci

Riflessioni merita anche Leonardo Bonucci. Sulla carta leader di questa Juve, nei fatti da quando è tornato dal Milan sempre o quasi in difficoltà quando si ritrova a giocare senza Chiellini o De Ligt. Il rigore è un suo regalo più che una falla del regolamento, il raddoppio rossonero lo ha visto andare a spasso in maniera preoccupante, già a Lione era stato disastroso. Brutte prestazioni occasionali che possono capitare, la sua stagione in fondo resta positiva, non è stato facile resettare anni di difesa bassa per seguire i dettami sarristi: ma quando si ragiona sul fatto che dopo il rinnovo sia tornato a guadagnare oltre 7 milioni netti a stagione, non si può che notare questi preoccupanti passi indietro in assenza di un big al suo fianco. [...]

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