TORINO - 11 gol e 8 assist in 44 presenze. Questo il bottino stagionale di Gonzalo Higuain, il cui futuro in bianconero rimane sempre più in bilico. Il Pipita ha ancora un anno di contratto con la Vecchia Signora, ma la sua esperienza a Torino potrebbe finire in anticipo rispetto alla conclusione dell'accordo. In un'intervista a Fox Sports Argentina, l'attaccante classe '87, circa il proprio futuro ammette: "Per adesso sto bene, riposo e penso. Il 24 tornerò ad allenarmi e ho ancora un anno di contratto, dovrò presentarmi in Italia. Poi vedremo cosa accadrà con il nuovo allenatore, perché sicuramente la situazione sarà diversa. MLS? Molti giocatori ci vanno e sarebbe bello. Ma ora sono alla Juve, vedremo".
Grana Higuain, la Juve è in ostaggio
Sul passaggio dal Napoli alla Juve
Higuain torna poi a parlare anche del suo passaggio dal Napoli alla Juve: "Non mi sento un traditore e non mi sono mai pentito di essere andato via da lì. Sono scelte che si fanno in carriera, per migliorare ed essere felici. Quanti giocatori sono passati dal Boca al River? O dal Barcellona al Real Madrid? O dall'Inter al Milan? Tipo Ronaldo o Pirlo. Lo ha fatto anche mio padre. A Napoli stavo bene, ho fatto il record di gol e cantavo e saltavo con loro. Ma quando ti chiama la Juve che fai, dici no? Andai lì per vincere la Champions League e per poco non ci siamo riusciti. Ritorno a Napoli? Ora con il Coronavirus posso tornarci, comprendo la faccia con la mascherina così nessuno mi riconosce".
Sull'eliminazione dalla Champions League
Tra i momenti più deludenti della stagione bianconera c'è sicuramente l'eliminazione dalla Champions League arrivata agli ottavi di finale contro il Lione. I bianconeri non sono riusciti a ribaltare l'1-0 rimediato in Francia e, pur vincendo 2-1 all'Allianz Stadium, hanno dovuto abbandonare il sogno europeo. "Il più grande club d'Italia non può essere eliminato dal Lione - commenta il Pipita -. I club francesi hanno avuto tanto tempo per preparare una sola partita, noi invece abbiamo giocato 12 gare in un mese e mezzo. A fine campionato eravamo stanchi. Il lockdown per me è stato terribile, a casa avevo anche una situazione difficile con mia madre. Tornare quello di prima non era facile. Dopo aver vinto il campionato mi sono sentito meglio, poi c'è stato il tonfo in Champions League. All'inizio è stato difficile, pensavo fosse una follia tornare a giocare. Ero sicuro che la vita fosse più importante dei soldi, ma hanno finito per vincere i milioni e il potere che ha il calcio".
Higuain designa il suo erede: ecco chi è
A proposito del futuro di Messi, la cui permanenza al Barcellona è stata messa in forte dubbio, Higuain ammette: "Non so se lascerà il Barcellona, è una situazione difficile e solo lui può saperlo. Spero possa essere felice. Lui e Ronaldo condividono il fuoco interiore di voler restare nell'élite del calcio, ma non è facile. Negli ultimi 15 anni hanno vinto 11 Palloni d'Oro e hanno dominato in tutto. Credo di essere stato uno dei migliori partner d'attacco di Messi, in futuro in Argentina si ricrederanno. Il mio erede? Lautaro Martinez ha grandi possibilità, è giovane, ha qualità e spero possa essere il 9 della Nazionale per tanti anni".
Higuain: "Non farò mai l'allenatore"
Sul futuro più remoto, invece, Higuain ha le idee più chiare: "Non farò mai l'allenatore, troppo stress mentale e fisico. In genere iniziano con i capelli neri, poi dopo tre anni li hanno grigi. Vorrei che i ragazzi capiscano cosa significa fare il calciatore, vorrei mostrare quello che ho vissuto io. Oggi percepiscono quello che i genitori dicono di me, invece in Europa la crescita è stata diversa e lì mi rispettano di più. Mi piace guardare il calcio argentino, ma non mi manca. Sono partito giovane ma oggi l'Argentina dovrebbe capire perché tanti calciatori esitano a tornare, soprattutto per il futuro delle loro famiglie. Molti vanno negli Stati Uniti, in Cina o in Arabia Saudita a 25 anni, io invece andai al Real Madrid".