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Dybala e la Juve, l’ora delle risposte

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Il contratto scade nel 2022. La proposta economica di Agnelli segue un parametro rigido: Paulo è nella top 20 mondiale, ma non può essere considerato ancora uno dei migliori cinque. I soldi, però, non sono l’unico nodo: l’argentino chiede una centralità che gli è stata spesso negata

L’errore più grave, adesso, sarebbe quello di ridurre solo a una questione di soldi la trattativa per il nuovo contratto tra Dybala e la Juve. Certo, lo stipendio avrà il suo peso, ma la partita sarà molto più ampia e complessa. Paulo può svincolarsi nel 2022. Domenica, dopo il gol al Genoa, si è soffermato su un concetto chiave: la lealtà, quella che nutre nei confronti della Juve e dei suoi tifosi. Una trasparenza che non mancherà, da parte sua, neppure stavolta. Un messaggio facile da tradurre: nei suoi ragionamenti non esiste un’alternativa alla Juve. Ha solo un interlocutore, Andrea Agnelli, e non cerca aste. E’ logico, però, che si aspetta risposte chiare anche dalla società sul suo ruolo, su quella centralità che non sempre gli è stata riconosciuta e garantita.

Gli ultimi diciotto mesi sono stati complicati: giusto che l’argentino voglia analizzarli in controluce. Nell’estate del 2019, se Dybala non avesse rifiutato il trasferimento al Manchester United, le strade si sarebbero separate: oggi Paulo giocherebbe a Old Trafford e la Juve avrebbe un centravanti come Lukaku. Paulo ha benedetto quella decisione. E non solo per lo scudetto del 2020 che gli appartiene di diritto: undici gol e undici assist, nonostante la tassa fissa delle sostituzioni di Sarri e appena venticinque partite di campionato da titolare. La corsa a ostacoli è proseguita poi con la positività al Covid e una serie di infortuni: fattori che hanno condizionato e ritardato il suo inserimento nella Juve di Pirlo.

Agnelli sta lavorando in prima persona al nuovo contratto. Ha presentato un’offerta che nasce da una valutazione precisa: oggi Dybala rientra nella top 20 dei giocatori più bravi a livello mondiale, ma non si può ancora considerare uno dei migliori cinque. La proposta economica segue questo rigido parametro. Il presidente si è esposto, ha spiegato la linea scelta dal club e si è augurato di ottenere presto la firma di Paulo, invitandolo a raggiungere l’ultimo piano del grattacielo. Quello occupato da fenomeni come Messi, Cristiano Ronaldo e Neymar.

Agnelli ha espresso un desiderio: vedere anche in futuro Dybala con la maglia della Juve, magari con la fascia di capitano. Un’immagine che piace a Paulo, ma il fattore che sposterà la trattativa non sarà legato solo a una distanza economica da limare: a ventisette anni, dopo dieci trofei e 97 gol, chiede la certezza di un ruolo essenziale che gli consenta di completare la sua evoluzione, senza sentirsi sempre in sospeso. Perché su un punto si trova già d’accordo con Agnelli: l’idea di rimanere uno dei migliori venti giocatori al mondo non può bastargli.

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