«I campioni passano, la Juve resta». Massimiliano Allegri riparte da qui nel giorno in cui si è consumato l’addio di Cristiano Ronaldo, che ha salutato i compagni, ha varcato per l’ultima volta i cancelli della Continassa e poi è volato via, con il suo aereo privato, verso la sua nuova vita lontano dalla Signora, al Manchester United. Durante questo turbinio di eventi ed emozioni, il tecnico bianconero era davanti alle telecamere per la consueta conferenza stampa che precede una gara. E non ci può essere stata vigilia più atipica di quella di ieri. Stasera la Juve ritrova ventimila tifosi allo Stadium dopo un anno e mezzo: sarà festa completa? Chissà, perchè ci sarà naturalmente un convitato di pietra alla serata con l’Empoli che catalizzerà buona parte dei pensieri. CR7 non sarà più al centro della Juve: non lo sarebbe più stato come una volta, come si è visto all’esordio a Udine, ma oggi sarà per forza diverso. Cristiano non è più della Juve. Inizia una nuova epoca: 1.139 giorni dopo quel 15 luglio 2018, quando il marziano è sbarcato sul pianeta bianconero cambiando il corso della storia del club, si scrive la parola fine. E non è un “happy ending”, nonostante 101 gol in 134 partite, due scudetti, due Supercoppe italiane e una coppa Italia. Il feeling con il mondo Juve si è progressivamente affievolito, questo sì, ma, arrivati a quest’epoca, veniva difficile immaginare un ribaltone così repentino, a stagione iniziata e con il mercato in chiusura. L’incertezza era rimasta comunque sempre viva, nonostante le rassicurazioni pubbliche della società e private del giocatore all’allenatore.
La frase di Allegri che chiude il capitolo Ronaldo dalla Juve
L’ultima risale ad una settimana fa e Allegri, alla vigilia di Udine, raccontò di come Ronaldo gli avesse confermato la sua permanenza. Una settimana dopo, il mondo si è capovolto. «Ieri (giovedì, ndr) Cristiano mi ha comunicato che non ha intenzione di rimanere alla Juve e per questo non sarà convocato, stamattina non si è allenato, l’ha comunicato ai compagni e li ha salutati» ha ricostruito Max poco prima delle due del pomeriggio. Addio, insomma. E poi una frase e mettere la parola all'era Ronaldo: «Non sono assolutamente deluso dal suo comportamento - assicura -, ha fatto la sua scelta. Alla Juve sono passati Sivori, Platini, Del Piero, Zidane, Buffon, grandissimi campioni. È una legge di vita: rimane la Juventus, che è la cosa più importante e la base per avere dei risultati. È stato tre anni, ha dato il suo apporto, ora va via e la vita va avanti, come è normale che sia. Gli auguro le migliori fortune, c’è solo da ringraziarlo per quello che ha fatto perla Juve». Qualcosa, però, deve essere per forza mutato nello spazio di una settimana. «C’è il mercato, è cambiata la situazione e dobbiamo accettarlo. Io non mi meraviglio mai di nulla, nel calcio c'è il mercato e ci sono le esigenze dei singoli. Bisogna solo guardare avanti, mai indietro». Allegri prova a spegnere il fuoco, insomma, ma regala un concetto molto significativo: «Alla Juve devono rimanere giocatori che hanno piacere di rimanere e voglia di lavorare».