Nella sua carriera di volate scudetto ne ha vissute... poche perché la sua Juventus era solita conquistare il tricolore con qualche giornata di vantaggio. «A volte - ci ha raccontato ridendo Andrea Barzagli - è successo anche a noi di soffrire fino alla fine, come l’anno del primo trionfo (2011-12, ndr) o quello in cui il Napoli non voleva mollare (2017-18, ndr)». Di certo una volata con quattro formazioni coinvolte, a otto giornate dalla fine, non è frequente e per questo abbiamo chiesto a lui, talent di Dazn, di anticiparci ciò che potrebbe succedere dal prossimo week in poi.
Barzagli, le piace il campionato più incerto degli ultimi anni?
«Molto e credo sia un bene per lo spettacolo che ci sia equilibrio. Una squadra che “ammazza” il torneo e lo stravince non è positivo per l’interesse della gente. A fine gennaio pensavo che l’Inter potesse prendere il volo anche quest’anno e invece l’attuale classifica testimonia che tutti hanno dei limiti».
Quali?
«Il principale è che nessuno ha costanza, la componente fondamentale per vincere. Milan e Napoli stanno facendo il massimo, Inter e Juve sono un pelino al di sotto delle aspettative».
Domenica proprio i bianconeri e i nerazzurri si affronteranno allo Stadium.
«Partita decisiva più per l’Inter che per la Juventus. Gli uomini di Allegri sono partiti male, ma da dicembre in poi sono risaliti e ora sono sulla strada giusta. Un successo contro i campioni in carica potrebbe alimentare il loro sogno di rincorsa, ma avrebbero comunque davanti il Milan e il Napoli. Per l’Inter sarà una gara ancora più determinante: un risultato negativo acuirebbe la crisi attuale, mentre un’affermazione la rilancerebbe alla grande».
[...]
Allegri e Inzaghi: due filosofie calcistiche differenti.
«Vero. Allegri è più pragmatico, Inzaghi più votato al gioco. Chi prevarrà però non lo so».
Il Barzagli giocatore avrebbe avuto più difficoltà a marcare Vlahovic o Martinez?
«Entrambi, forse. Sono due attaccanti diversi, ma molto bravi. Credo che saranno decisive le difese, chiamate a contenerli, anche se in una sfida così equilibrata spesso a determinare il risultato è un episodio».
[...]
Qual è la sua favorita a otto giornate dalla fine?
«Il Milan, ma ad agosto avrei detto l’Inter perché, nonostante le cessioni di Lukaku e Hakimi, aveva qualcosa in più rispetto alle altre. I rossoneri li vedevo in corsa per uno dei primi quattro posti, non per il primo. Mi sbagliavo».
[...]
Chi gioca il miglior calcio della Serie A?
«Mi piacciono tanto la Fiorentina di Italiano e il Verona di Tudor. Meno tatticismi e più ritmo: è questa la strada perché le nostre formazioni tornino a far bene anche nelle coppe europee».
Tutta l'intervista esclusiva sull’edizione del Corriere dello Sport – Stadio