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Juve, rimpianto scontri diretti: così Pirlo e Allegri hanno perso lo scudetto

ANSA

Pur ancora teoricamente in corsa per il titolo, i bianconeri si trovano costretti a recriminare sui punti persi nelle partite con le big: appena tre vittorie in 16 gare negli ultimi due anni

La grigia domenica in cui sono incappate Napoli e Milan ha fatto felice l’Inter, tornata padrona del proprio destino in campionato nonostante il secondo posto a -2 dai cugini, in virtù della partita da recuperare a Bologna, ma non è certo dispiaciuta neppure alla Juventus.

Juve tra sogno e realtà: lotta scudetto o Champions da blindare?

Se non altro in ottica aggancio al terzo posto, che a livello pratico vale come il quarto (il pass per la Champions League), ma assegna qualche milioncino in più a livello domestico ed europeo, le frenate della squadra di Pioli e soprattutto di quella di Spalletti non possono non aver fatto sorridere Allegri, che si ritrova a -4 dal Napoli a parità di partite (cinque punti considerando lo scontro diretto a sfavore). Così, se per tornare in corsa per lo scudetto servirebbero suicidi collettivi di chi sta davanti per riscrivere la storia (mai nessuna squadra ha vinto il Tricolore dovendo recuperare sei punti a sei giornate dalla fine e avendo tre squadre davanti), guardando all’obiettivo minimo, per dirla con Pavel Nedved, Roma e Lazio, le uniche avversarie rimaste nella teorica lotta per la zona Champions, hanno vinto, ma il margine dei bianconeri resta rassicurante e induce all’ottimismo. Insieme al calendario.

Juve implacabile contro le piccole: Venezia e Genoa "avvisate"

Come osservato da Allegri, infatti, l’obiettivo della Juve è quello di fare più punti possibile, magari tutti, nelle prossime quattro partite contro Bologna, Sassuolo, Venezia e Genoa, prima delle ultime due gare, ben più impegnative, contro Lazio e Fiorentina. Anche perché i numeri della Juve negli ultimi due campionati parlano chiaro e si prestano a un titolo semplice semplice: forte con le deboli e debole con le forti. A dispetto di alcuni passi falsi clamorosi, quelli interni contro Benevento ed Empoli, infatti, sotto le gestioni Pirlo e del primo Allegri-bis, infatti, la Juve non ha quasi mai fallito contro avversarie di bassa classifica, mancando invece completamente negli scontri diretti.

Juve, flop scontri diretti: tre vittorie in 16 partite negli ultimi due anni

Quest’anno i bianconeri hanno finora lasciato sul campo solo cinque punti contro le “piccole”, ovvero i due del pareggio dell’andata contro il Venezia oltre a quelli già citati contro l’Empoli. Ben diversa è la musica se si considerano solo le partite giocate contro le milanesi, il Napoli e l’Atalanta, ovvero le migliori squadre delle ultime due stagioni. Su 16 gare la Juve ne ha vinte appena tre, perdendone ben sette. Di più: nessuna di queste vittorie è stata ottenuta in questa stagione, in cui Chiellini e compagni hanno ottenuto solo cinque pareggi, e l’ultima dello scorso anno è stata conquistata alla penultima giornata contro un’Inter già campione d’Italia. Che si tratti di limiti tecnici o di personalità, insomma, il segnale è chiaro: la Juve post serie di nove scudetti consecutivi non è all’altezza delle rivali dirette nelle gare secche. Un rimpianto notevole, considerando il livello non eccelso delle prestazioni di chi oggi concorre per il titolo.

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