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Juve tra sogno terzo posto e rimpianti: ma Allegri può migliorare se stesso

La vittoria contro il Sassuolo ha allungato a 11 la striscia d'imbattibilità esterna in campionato: i bianconeri hanno già conquistato 35 punti lontano da casa e possono eguagliare la seconda miglior prestazione della gestione del tecnico toscano

La vittoria contro il Sassuolo ha permesso alla Juventus di blindare o quasi la qualificazione alla prossima Champions League e di iniziare a mettere nel mirino il terzo posto del Napoli, ormai fuori dal giro scudetto dopo la clamorosa sconfitta di Empoli. Il 2-1 in rimonta del Mapei Stadium ha però soprattutto dato forza ai numeri… da scudetto che i bianconeri possono vantare nel girone di ritorno.

La Juve e un girone di ritorno da prima della classe

Grazie ai tre punti contro i neroverdi, infatti, la squadra di Allegri ha tenuto il passo del Milan al primo posto della classifica del ritorno, con 32 punti, non attaccabile neppure dall’Inter, che ha una partita da recuperare, ma è quarta con 26, dietro anche ai 28 del Napoli. I sogni dei tifosi, della società e dell’allenatore di lottare fino alla fine per il titolo sono stati quindi spazzati via dalla partenza ad handicap e dai soli 34 punti dell’andata, otto in meno rispetto al Milan e ben 12 meno dell’Inter. Un gap non recuperabile in metà campionato, ma che la Juve ha costruito essenzialmente nelle gare casalinghe. A pesare sulla classifica a fine stagione saranno infatti le sconfitte interne patite all’andata contro Empoli e lo stesso Sassuolo. Fatto sta comunque che in trasferta la Juventus non solo vola, ma macina punti e giornate di imbattibilità con una media, questa sì, da scudetto, al livello delle cinque stagioni vincenti dell’era Allegri, ma non lontana neppure dalle big europee.

La Juve da trasferta è "quasi" da scudetto

La vittoria di Reggio Emilia ha infatti permesso alla Juve di allungare a 11 la serie di gare esterne in campionato senza sconfitta. I bianconeri non conoscono sconfitta lontano dallo Stadium in Serie A dal 30 ottobre in casa del Verona avendo infilato dopo quel match 11 partite utili con otto vittorie e tre pareggi. Considerando le gare precedenti l’attuale ruolino in trasferta dei bianconeri in campionato parla di 10 vittorie e cinque pareggi con due sole sconfitte (la prima a Napoli). Nessun’altra squadra di Serie A può vantare una striscia più lunga, anche se pure in questo caso si avvertono gli effetti della partenza ad handicap, visto che Milan e Napoli hanno ottenuto più punti e l’Inter, che ne ha due in meno, potrà effettuare il sorpasso vincendo a Bologna.

Juve da esportazione: le stagioni di Allegri a confronto

Numeri che magari non sorprendono Allegri, primo assertore di come la propria sia una squadra da contropiede, e quindi più adatta alle gare esterne. Comunque lontano da casa la Juve ha un passo simile a quello delle grandi d’Europa, se si pensa che il Liverpool ha conquistato un punto in meno, seppur con una gara in meno. Inoltre, con ancora due trasferte a disposizione, contro Genoa e Fiorentina, i bianconeri possono salire a 41 punti totali lontano da casa, per quella che sarebbe la seconda miglior prestazione dell’era Allegri, eguagliando il bottino delle stagioni 2015-’16 e 2017-’18, anni in cui la Juve aveva comunque perso quattro volte lontano dallo Stadium. Solo una volta, con Allegri in panchina, i bianconeri sono stati sotto le due sconfitte esterne, nel 2016-’17, stagione chiusa con l’esaltante ruolino di 14 vittorie, quattro pareggi e un solo ko.

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