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La Juve riabbraccia Nicolussi Caviglia: "Riprendo la mia strada con rabbia"

Juventus FC via Getty Images

Il centrocampista bianconero è rientrato da pochi giorni dopo un lungo infortunio: "Ho passato momenti veramente duri"

Dopo mesi di calvario, Hans Nicolussi Caviglia è uscito finalmente dal tunnel, tornando in campo mercoledì scorso durante il match del campionato di Serie C della Juventus Under 23 contro la Pro Vercelli. Il classe 2000, che ha esordito in Serie A nel 2019, dopo un grave infortunio al ginocchio subito nel dicembre 2020 era piombato in un incubo: "Ho passato momenti davvero duri, ma non ho mai abbandonato la speranza", ha scritto sui social il giocatore.

Juve, Nicolussi Caviglia: "Una situazione assurda"

Su Instagram Nicolussi Caviglia ha spiegato cosa lo ha tenuto fuori così a lungo: "Purtroppo la mia assenza è durata nove mesi di troppo e ora so perché. Nell'intervento che avevo subíto dopo l'infortunio (di infortunio ne ho avuto uno solo) erano rimasti il fastfix e una barretta di ancoraggio all’interno dell’articolazione, che per mesi e mesi hanno creato infiammazione e gonfiore. Questi corpi estranei non si vedevano dalla risonanza magnetica, perché erano andati ad incastrarsi nella parte posteriore dell'articolazione. Con Juventus le abbiamo provate tutte, e ho anche giocato tre spezzoni di partite in questa condizione lo scorso autunno, ma anche solo con una leggera corsetta il ginocchio si gonfiava. A fine marzo dunque, dopo che ogni esame risultava sempre negativo, sperando di trovare qualcosa che giustificasse il problema abbiamo optato con Juventus per un’artroscopia diagnostica, questa volta a Torino dal prof. Rossi, il quale ha trovato e rimosso quei frammenti rimasti dall'intervento precedente. È stata una situazione talmente incredibile che forse non si può capire fino in fondo cosa significhi senza averne vissuto una simile".

Nicolussi Caviglia: "Ringrazio la Juve, riprendo la mia strada"

"Ringrazio molto tutto lo staff medico Juventus, dal dott. Stefanini al dott. Marchini, e tutta la Società per avermi sostenuto e per aver voluto capire davvero cosa stava succedendo, e naturalmente grazie di cuore al prof. Rossi - ha continuato Nicolussi Caviglia -. L’incubo è finito, ora riprendo la mia strada da dove mi ero fermato, con molta più consapevolezza, con una voglia immensa, con rabbia e con la mia stessa passione di sempre, moltiplicata per mille. Sempre in avanti”.

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