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Caso Suarez, chi deve chiedere scusa alla Juve (e alla sua avvocata)

ANSA

La richiesta della Procura perugina di prosciogliere Maria Turco, legale rappresentante del club bianconero, fa seguito, nell'ambito della giustizia sportiva, all'archiviazione dell'inchiesta della Procura federale sull'esame farsa dell'uruguaiano. E dà un calcio alla malainformazione che espose il club, Cherubini e Paratici al pubblico ludibrio

Il Procuratore della Repubblica di Perugia, Raffaele Cantone e il sostituto Paolo Abritti hanno chiesto il proscioglimento dell'avvocata Maria Turco, legale rappresentante della Juve, dall'accusa di "essere stata concorrente morale e istigatrice del reato di falsità ideologico" contestato per l'esame di Suarez. La richiesta fa seguito all'archiviazione dell'inchiesta sportiva condotta dalla Procura della Federcalcio, secondo la quale "non erano emersi elementi sufficienti per ritenere provate condotte illecite rilevanti nell'ambito dell'ordinamento federale sportivo di dirigenti o comunque tesserati". La Procura umbra, invece, ha proposto il rinvio a giudizio per gli altri imputati: l'ex rettrice, l'allora direttore generale dell'ateneo e una docente.

'Bambino porta cocumella'

Sono trascorsi un anno 9 mesi e 5 giorni da quel 17 settembre 2020, quando Luis Suarez si presentò all'Università per Stranieri di Perugia per sostenere l'esame di idoneità di italiano, condicio sine qua non per ottenere la cittadinanza che gli avrebbe consentito di essere tesserato come comunitario dalla Juve durante la sessione straordinaria di mercato, in scadenza il 5 ottobre. L'esame o presunto tale dimostrò quanto Suarez non conoscesse l'italiano. Cogliendo fior da fiore da alcune sue affermazioni: "Il bambino porta cocumella, mangiare... A 15 anni cominciare a giocare a calcio... Mia famiglia molto numerosa. Cinquo ermano eh... cinquo fratelli" e via itagliacando.

Cherubini e Paratici

Nel meraviglioso Paese in cui un avviso di garanzia equivale a una condanna e la presunzione d'innocenza dovrebbe essere valida sino a quando una sentenza non sia passata in giudicato, gli effetti collaterali del caso Suarez riversarono una valanga di melma sulla Juve, sull'avvocata Turco, su Cherubini e su Paratici, esposti al pubblico ludibrio da quel tipo di informazione che, elegantemente si potrebbe definire disinformazione, prosaicamente autenticas spazzatura, raccolta rovistando fra illazioni, congetture, denigrazioni. Nei fatti ricostruiti dalla magistratura perugina, risulta invece che nessun tesserato o rappresentante del club abbia mai cercato di taroccare l'esame d'italiano di Suarez. Semmai, la società torinese si era occupata dell'iter burocratico da seguire perché l'attaccante uruguaiano sostenesse l'esame. Punto. Oggi, alla luce della richiesta della Procura perugina dovrebbero essere in molti a chiedere scusa alla Juve, all'avvocata Turco, a Cherubini e a Paratici. Dovrebbero, ma se ne guarderanno bene.

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