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Pagelle Juve: Chiesa ci prova, Danilo è ovunque

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I giudizi sui bianconeri di Allegri dopo la vittoria contro l'Inter nel derby d'Italia giocato allo Stadium

Le pagelle della Juve dopo la vittoria contro l'Inter nel derby d'Italia andato in scena allo Stadium.

Allegri (all.) 7

Notte da vera Juve, che torna a meno due dal quarto posto con un successo fondamentale. La Signora prima soffre le occasioni interiste poi sboccia nella ripresa con carattere, intensità, gioco, occasioni e gol.

Szczesny 7

L’Inter crea tanto e lui tira un triplo sospiro di sollievo dopo che viene graziato da pochi passi da Lautaro, Dzeko e Dumfries. Salva il risultato nella ripresa su Calhanoglu e Lautaro.

Danilo 7

Di testa, in scivolata, in diagonale: il brasiliano arriva dappertutto disinnescando diversi potenziali problemi, e non è una novità, anche se gli sfugge una volta Dumfries. Il Var gli nega il raddoppio perché la palla da lui calciata gli sbatte sulla mano.

Bremer 7

Chi si rivede. Gleison riporta fisicità, intensità e anticipi che mancavano tanto. Prova a imitare il gol di Giroud con lo Spezia in spaccata, senza identica fortuna. Lo Stadium trema quando si tiene il ginocchio destro ma non crolla e nel finale una sua chiusura decisiva avvia il raddoppio.

Alex Sandro 5,5

Un passo indietro rispetto alle prove recenti prove da centrale: non trova la posizione per seguire le incursioni nerazzurre e va spesso in affanno in chiusura. Come quando si perde Dzeko, ma gli va bene.

Cuadrado 5,5

Juan va subito in difficoltà sul ritmo e sulle chiusura difensive. E pure in fase offensiva non punge come un tempo.

Fagioli 7

La favola si ripete: dopo Lecce, Niccolò segna anche all’Inter e questo gol pesa se possibile ancora di più. Il destro del raddoppio è il punto esclamativo su una serata che sa tanto di futuro.

Locatelli 6

In versione meno scintillante rispetto a quella scintillante contro il Psg. C’è qualche errore di troppo in palleggio ma Manuel compensa con intercetti e sostanza.

Rabiot 7

Ormai non è solo corsa e quantità, tanto che sembra proprio averci preso gusto nel far gol. Apre il compasso con il destro e spacca la partita sulla palla d’oro di Kostic.

Kostic 7,5

L’uomo del match. Sforna cross dalla sinistra, come nell’occasione recapitata a Bremer. Addirittura travolgente nella volata con finta su Barella che genera l’assist per Rabiot, poi centra anche un palo clamoroso e regala la seconda palla d’oro per Fagioli.

Miretti 5,5

Ancora trequartista, come in Champions League ma è una serata complessa. Fabio si sdoppia: più da guastatore su Calhanoglu che da incursore. Un errore in uscita innesca un’occasione del turco e non è l’unica sbavatura. Nella ripresa cresce e trova fiducia e giocate.

Di Maria (dal 37’ st) 6

L’autonomia è limitata, la classe no. Il Fideo ispira d’esterno l’azione del raddoppio.

Milik 5,5

Dura la vita là davanti, soli a combattere contro la difesa avversaria. Arek non si risparmia di certo e la sua gara diventa più di lotta che di governo ma senza poter disporre di una palla buona.

Chiesa (dal 29’ st) 6

Riferimento avanzato tutto scatti e mobilità: si mangia un gol ma è in fuorigioco.

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