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Capua: "Pogba? Provo dispiacere. Italia modello contro il doping"

Il presidente della commissione antidoping Figc: "Agli atleti spieghiamo rischi e ricadute del doping e i casi diminuiscono"

Il doping corre più veloce dell’antidoping. Si dice da sempre, ma è ancora così?

«Purtroppo qualche sacca di criminalità ancora resiste. Altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui ogni tanto sorgono dei centri medici illegali, ai quali certi atleti si affidano. C’è un mondo sommerso che le forze dell’ordine contrastano. Forse è ancora vero che il doping corre più veloce, ma come sistema stiamo accelerando. Dal punto di vista scientifico, operativo, formativo e pratico, l’Italia fa il massimo e siamo considerati un’eccellenza per aver esportato in tutto il mondo delle procedure di serietà: dalla programmazione dei controlli alle analisi, fino ai processi».

Quali sono le sostanze più diffuse?

«La Wada lavora molto nello stilare le liste: individua le sostanze e le inserisce tra le proibite. Quelle che vengono più riscontrate sono purtroppo sempre le stesse: gli anabolizzanti, gli estratti ormonali e le anfetamine, in generale nello sport quelle che danno potenza alla prestazione fisica. L’EPO, tra le più attenzionate fino a qualche anno fa, oggi ad esempio sembra essere stata sconfitta».

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