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Juve, modello Stadium: ha già incassato 57 milioni di euro

Contro la Fiorentina verso un altro sold out, poi Milan,Salernitana e Monza in casa per chiudere un anno da record  

Allegri, la squadra, la gente: un solo corpo e la stessa anima, fronte compatto nella frammentazione delle opinioni. La verità, del resto, è dirompente nella sua forza rivelatrice: sarà che abbiamo smesso di sentire, ascoltare e guardare nel mondo reale per abituarci sempre più a “visualizzare” in quello virtuale, eppure le sensazione che restituisce spesso e volentieri lo Stadium, al netto dei fischi di disapprovazione per qualche prestazione non gradita, fotografa gli umori popolari in modo nitido. Di tutti quegli #Allegriout che proliferano sui social network, alimentando dibattiti e trasmissioni, non c’è traccia nei luoghi in cui pulsa il sentimento del tifo bianconero. Anzi, succede tutt’altro: gli applausi al tecnico durante la lettura delle formazioni, i cori dedicati (è successo di nuovo contro la Lazio martedì sera) e poi persino gli striscioni, che sono atti di stima fissati nero su bianco. L’ultimo è stato esposto in Sud durante la gara con l’Atalanta del 10 marzo per celebrare il record di punti di Max: «Solo tu 1000 e più... immenso Allegri!». Anche nella passata stagione il popolo juventino aveva preso le parti dell’allenatore dopo la sconfitta in Champions contro il Maccabi Haifa: «Mister Allegri non dimetterti mai! Chi rema contro non è degno di questa maglia!».

L'alleanza 

Da tempo i fan della Signora hanno compreso e accettato le difficoltà di una squadra rifondata, rimpolpata di giovani di belle speranze e svuotata di diversi campioni, capace di andare oltre la ghigliottina dei processi sportivi e di rialzarsi nei momenti più complessi. Nella zona nord-occidentale di Torino dove sorge la casa bianconera, al confine con Venaria Reale, sembra essere nata veramente una “Santa Allianz”, un patto di ferro tra tecnico, calciatori e pubblico per agguantare la Champions. «Io ho tanto rispetto per i tifosi e li ringrazierò sempre per il loro affetto» la risposta di Allegri. Max non ha gradito, semmai, i mugugni nei confronti di Alex Sandro, prossimo all’addio e con il contratto a scadenza: «Si possono dire tante cose, ma sotto il piano dell’impegno non siamo mai mancati». 

Affetto in numeri

In una stagione caratterizzata fino alla fine di gennaio dal sogno scudetto, spazzato via dal ko di San Siro contro l’Inter, i tifosi hanno sempre risposto presente: fin qui ci sono stati 16 sold out su 18 partite casalinghe e domenica sera contro la Fiorentina è previsto l’ennesimo pienone. Juve-Milan del 28 aprile, Juve-Salernitana del 12 maggio e Juve-Monza del 26 completeranno il quadro. Tra l’altro, contro la Lazio martedì è stato raggiunto il secondo miglior risultato in termini di incassi nella storia delle semifinali di Coppa Italia giocate in casa, dietro Juve-Inter della passata stagione. A questo amore “in presenza” andrebbero aggiunti «gli oltre 500 milioni di tifosi appassionati in tutto mondo, e una fan base digitale, che sta crescendo tantissimo, e che ora conta oltre 165 milioni di persone» come ha spiegato di recente il Ceo Scanavino. Juventus è il primo brand in assoluto in Italia sui social media ed è al top in Europa su Facebook e nel mondo su Tik Tok considerando le squadre di calcio. Il virtuale fa sorridere i bilanci e apre nuove frontiere di mercato, ma dopotutto gli haters sono in gran parte lì. Tornando ai numeri, rispetto al 2022-23 la Juventus oggi ha tremila abbonati in meno (17.162). Grazie all’entusiasmo generato dal cammino di Danilo e compagni nella prima parte di stagione e alla volontà di restare vicini alla squadra nel successivo momento di difficoltà, la percentuale di riempimento dei seggiolini è però cresciuta dal 93% al 96,1% attuale. Lo Stadium è sempre più un collettore di eventi, centro nevralgico della vita bianconera ben oltre la partita: i ricavi dei 4.500 posti premium (posti dell’area hospitality) rappresentano il 39,5% delle entrate dello stadio e il museo è prossimo a raggiungere il record di incassi, superando le presenze dell’epoca pre-Covid quando la sola presenza di Cristiano Ronaldo alla Continassa attraeva curiosi da tutto il mondo.

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