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Juve, Kolo Muani e Veiga: il piano di Giuntoli per tenerli

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Juve, Kolo Muani e Veiga: il piano di Giuntoli per tenerli Getty Images
Il club bianconero ha investito su due prestiti secchi per avere una risposta immediata: un rischio calcolato dal ds

TORINO Pago e riscuoto sul campo. Oggi, non domani. Ecco l’instant Juve di Kolo Muani e Renato Veiga, i veri rinforzi di gennaio, gli acquisti invernali più redditizi della Serie A. Subito titolari, un valore aggiunto per il gruppo di Thiago. Niente rodaggio, come le macchine a chilometri zero. Prestito secco sino a giugno e il futuro chissà, resta tutto da definire, anche se le trame per provare a trattenerli sarebbero già iniziate. Per ora funzionano e questo serviva alla Signora, anche se il derby d’Italia non deve seminare illusioni. Urgono conferme e risultati.  

Obiettivo Champions per nuovi introiti

Domani a Eindhoven gli ottavi Champions, obiettivo minimo della stagione europea, garantiscono un assegno supplementare di 11 milioni in cassa senza contare l’incasso al botteghino (pensate se dovesse ricapitare l’Inter al posto dell’Arsenal) e il market pool. La qualificazione alla prossima Champions, da blindare in Serie A, porterà altri 60-70 milioni. Così la Juve ha deciso di spenderne circa 8 (compresi bonus) per i prestiti secchi e ne ha investiti altri 32,5 per gli acquisti di Alberto Costa (definitivo per 12,5 più 2,5) e Kelly (17,5 totali con obbligo di riscatto). Il ritardo di classifica, gli infortuni di Bremer e Cabal, l’indisponibilità prolungata di Milik hanno spinto Giuntoli. Il dt non aveva altra scelta per tamponare l’emergenza e difendere il progetto appena avviato, guadagnando tempo. Ha alzato la posta e il rischio. Alberto Costa (sinora inutilizzato) e Kelly sono già entrati nel patrimonio Juve. Kolo e Veiga non ancora, ma producono rendimento. Il fine giustifica i mezzi. 

Le soluzioni in attacco

Il francese ha risollevato la Signora con cinque gol e un assist. Tre vittorie di fila in venti giorni e Lazio raggiunta al quarto posto. Impatto decisivo. Non è vero sia più congeniale al gioco di Thiago. È più pericoloso. Non gioca tanti palloni, ma gliene bastano pochi. I dati del derby d’Italia chiariscono: con 24 tocchi di palla, di cui 8 in area, ha tirato 3 volte (due nello specchio), ha creato 2 occasioni, ha servito l’assist a Conceiçao, ha vinto 7 duelli su 14 e 2 dribbling su 4. I passaggi? Solo 9, di cui 4 riusciti. Giuntoli, per portarlo alla Continassa, ha speso 1 milione di prestito, più 2 di bonus legati ai risultati e 2,6 di oneri accessori (ovvero di commissioni per gli agenti). Un affare da 5 o 6 milioni, stipendio escluso. Nella finestra di inizio giugno, dovrà trattare e provare a rinnovare il prestito (con diritto di riscatto) per trattenerlo alla Juve. In caso contrario, Kolo tornerà indietro per partecipare con il Psg al Mondiale per Club. 

Veiga regista della difesa

Stesso discorso per Renato Veiga, classe 2003, arrivato dal Chelsea. Le cifre: 3,8 milioni più 1,5 di bonus per il prestito. Piede sinistro, duttilità e intelligenza. Un regista arretrato. È entrato in squadra, complice il ko di Kalulu, e non è più uscito. Quattro presenze consecutive da titolare. Difende e imposta. Il suo ingresso ha permesso a Thiago di riattivare il gioco lungo e di sgravare Locatelli (o Thuram) dai compiti di costruzione sulla linea difensiva. Bene, anzi benissimo nel derby d’Italia. Record di palloni toccati (64), di passaggi (42 con l’88% di precisione), quasi 11 chilometri percorsi (terzo dietro a McKennie e Koopmeiners), ben 7 respinte difensive. È già un idolo dello Stadium. 

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