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Yildiz, la fatale inesperienza

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Yildiz, la fatale inesperienza
Leggi il commento sull'espulsione del numero 10 della Juve

Basta poco per cambiare il verso a una partita e a una stagione. È un concetto che a vent’anni probabilmente non ti è ancora chiarissimo. Ma è così. E Yildiz lo ha capito nell’unico modo possibile: vivendolo in prima persona. La sua gomitata rifilata al calciatore del Monza Bianco, tanto stupida quanto autolesionistica, non solo ha rischiato di compromettere una partita che già al 45’ la Juventus aveva messo in sicurezza, forte di due gol di vantaggio. Ma rischia di costare caro a Tudor e soprattutto al bilancio economico della Juventus. Yildiz potrebbe essere fermato per due giornate e in questo caso non ci sarebbe né contro il Bologna né contro la Lazio, sfide che non sono soltanto i prossimi due impegni dei bianconeri in campionato ma le gare più delicate della stagione. Due spareggi in chiave quarto posto. Una lotta, quella Champions, dall’esito sempre più incerto visto che anche la Roma fa terribilmente serio e non vuole saperne di rimanere indietro.  

Ogni gesto violento è da censurare. Ma i gesti violenti in una partita tranquilla, sono ancora più gravi perché hanno l’aggravante della stupidità. Ovviamente intesa in senso agonistico. Dell’inesperienza, se preferite. Fatto sta che con quella gomitata Yildiz si è guadagnato la copertina di una domenica che altrimenti sarebbe scivolata via tranquilla per la Juventus e per Tudor. L’allenatore croato ha conquistato la terza vittoria in cinque partite. E ha dimostrato di saper guidare la squadra a una pronta reazione dopo la sconfitta di Parma. Certo ha battuto il Monza ultimo in classifica ma ci sembra quasi superfluo ricordare che nella passata gestione i bianconeri hanno perso punti contro Empoli, Cagliari, Lecce e Venezia. 

La Juventus ha giocato quasi in scioltezza il primo tempo. È andata in vantaggio con Nico Gonzalez che ha sfoderato un gol alla Douglas Costa e raddoppiato con Kolo Muani che è tornato al centro dell’attacco per l’infortunio muscolare di Vlahovic. Poi, con l’uomo in meno tutto è cambiato. Sono subentrate antiche paure. Quelle non puoi eliminarle con la cura di qualche settimana. Servirà una nuova mano. Una gestione diversa che segni una profonda discontinuità con l’esperienza di Thiago Motta. Tudor è stata una scelta felice. È un allenatore concreto, che sa combinare elementi di calcio contemporaneo con la saggezza e la solidità del football che è sempre esistito. La tattica è un aspetto delle partite, al pari di altri, come ha ricordato nel post-partita di Parma. Gli scontri diretti contro Bologna e Lazio – entrambi fuori casa – decideranno il colore della stagione della Juventus. Ma non sarà certo responsabilità di Tudor se non si riuscirà a conquistare il quarto posto. Serviranno interventi in profondità, dentro e fuori lo spogliatoio, per eliminare le scorie di una stagione in cui è stato sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare: allenatore, mercato, gestione del gruppo. C’è un dettaglio della partita di ieri trasmessa in tv che fa ben sperare i tifosi: le telecamere hanno inquadrato Chiellini che, profondamente concentrato, seguiva il match. Si sentono già in buone mani.  

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