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Juve, Tudor sfida il tabù trasferta: contro la Lazio è uno spareggio Champions

Igor ha migliorato il rendimento generale ma non ha ancora vinto fuori casa: riuscirci a Roma contro i biancocelesti peserebbe il doppio

Pari in casa della Roma, sconfitta a Parma e di nuovo pari a Bologna. Non c’è gioia lontano dallo Stadium per la Juve di Igor Tudor. La gestione del tecnico croato, subentrato a fine marzo a Thiago Motta, ha un bilancio positivo: 11 punti sui 18 disponibili, frutto di tre vittorie (Genoa, Lecce e Monza), due pareggi (Roma e Bologna) e una caduta. Tutti i successi sono arrivati però in casa mentre in trasferta i bianconeri non sono ancora riusciti a fare bottino pieno. E chissà se, e quanto, peserà alla fine il crollo contro il Parma, l’incidente inatteso di percorso che ha tarpato le ali alla Signora. L’ultimo successo esterno risale al 23 febbraio, Cagliari-Juve 0-1, firmato da Dusan Vlahovic: sono trascorsi 74 giorni, un’enormità, anche se nel cammino sono arrivati due punti da non disprezzare in toto contro Roma e Bologna. Adesso però c’è l’occasione della svolta: la sfida di sabato contro la Lazio, tra l’altro ex squadra di Tudor, è un vero e proprio spareggio, un “dentro o fuori” per entrambi i club in corsa per il medesimo obiettivo, che avrà un peso verosimilmente decisivo nel cammino di bianconeri e biancocelesti anche per il gioco degli scontri diretti che potrebbero contare eccome in caso di arrivo a pari punti. La Juve ha battuto la Lazio all’andata e cerca un risultato positivo per mantenere il vantaggio: il pareggio implicherebbe di guardare a Milan-Bologna e Atalanta-Roma per capire la posizione in classifica della Signora mentre la vittoria confermerebbe i bianconeri al quarto posto e li lascerebbe padroni del proprio destino nelle ultime due giornate in cui affronteranno Udinese e Bologna. 

Juve, il rendimento in casa e in trasferta

La corsa della Juve riparte da 63 punti in 35 giornate, una media di 1,8 a partita; stesso fatturato di Lazio e Roma. I bianconeri l’hanno ottenuto con 37 punti realizzati in casa (2,06 di media a gara, su 18 giocate) e 26 in trasferta (media 1,53 su 17 disputate). Il rendimento lontano dallo Stadium non è stato da Champions finora: la Signora è sesta nella classifica dei punti conquistati fuori casa. Meglio hanno fatto Atalanta con 39 (2,17 di media), Napoli (36, 2 di media), Lazio (34, 1,89 di media), Inter (32, 1,88 di media) e Milan (29, 1,61 di media). Lontano dallo Stadium, i bianconeri hanno rimediato tre delle quattro sconfitte del loro campionato, due durante la gestione Thiago Motta (Napoli e Fiorentina, che poi è costata la panchina al tecnico italo-brasiliano) e una con Tudor (Parma). Sei sono invece le vittorie, ottenute contro Verona, Genoa, Udinese, Monza, Como e Cagliari, mentre negli scontri diretti è arrivato al massimo un pareggio (Inter, Milan, Atalanta, Roma e Bologna), cui si sono aggiunte le frenate pesanti, anche qui sotto forma di pari, con Empoli, Lecce e Torino. La Juve è solo settima per gol fatti fuori casa - 23, meglio hanno fatto Atalanta (39), Inter (35), Milan (30), Napoli (27), Lazio (26) e Fiorentina (24) - mentre è quarta per reti subite (17; al vertice ancora l’Atalanta con 11, poi Napoli e Inter con 14). Restano due trasferte a Tudor per invertire il trend e trovare il primo successo esterno: Lazio e Venezia diranno tutto sul destino della Juve. Farlo con due vittorie sarebbe davvero il massimo perché vorrebbe dire, molto probabilmente, Champions League

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