I punti dei sospiri hanno spalancato alla Juve il Canal Grande della Champions. A Venezia tutto si è compiuto: il 4° posto prima inseguito e poi difeso è diventato definitivo, insieme a quei 60 milioni di premi Uefa che faranno respirare il bilancio, rassicurando la proprietà e permettendo un’altra sessione di mercato arrembante. In questa settimana di pausa che condurrà al Mondiale per Club - la squadra è a riposo e tornerà a lavorare il 2 giugno - ci sarà modo per riflettere sugli errori e sulle nuove scelte da compiere. Potrà fermarsi a pensare un poco anche Tudor, dopo il clamoroso sfogo del Penzo: «Non sarebbe giusto andare al Mondiale senza futuro alla Juve - aveva detto - il mio si deciderà prima, molto prima, anche per rispetto del club». Una dichiarazione che ha fatto rizzare i capelli ai dirigenti, anche perché a un’ora da Venezia-Juve la versione di Giuntoli era stata diametralmente opposta, rinviando al termine dell’esperienza negli Stati Uniti la decisione definitiva su Igor.
Tudor, l'agente ritratta: "Rispetterà l'impegno"
Ieri mattina Anthony Seric, l’agente del tecnico croato, uno abituato a diffidare dei giornalisti, si è ritrovato costretto a intervenire a Sky per smentire il suo assistito: «Dopo le interviste a caldo Igor ha parlato con Giuntoli: rispetterà l’impegno preso di guidare la Juve al Mondiale per club - ha detto - il suo è stato uno sfogo dettato dalla tensione per l’obiettivo raggiunto non senza difficoltà, ma in un clima di grande serenità all’interno del club. Igor ha un ottimo rapporto con Giuntoli e tutte le componenti del club». Il caso è formalmente rientrato, i sintomi di un malessere però ci sono tutti e adesso serpeggiano più di prima. Ieri mattina, a mente fredda, l’allenatore si è reso conto di aver esagerato nel post-partita e dopo un colloquio con il dt ha optato per la scelta meno imbarazzante: una dichiarazione pubblica del suo procuratore.