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Lazio, grinta Onazi: «Adesso risaliamo»

LaPresse

Il nigeriano sprona il gruppo: «Giochiamo da squadra e avremo l’europa razzisti i nostri tifosi? Ma quando mai...»

ROMA - La Lazio ha fatto parlare lui, Eddy Onazi, centrocampista di colore, Non è stato un caso. Nella notte dei “buuu” a Koulibaly serviva un segnale forte da parte della società e della squadra. A fine partita in tanti hanno abbracciato il difensore azzurro, i primi sono stati Konko, Keita e Djordjevic. Onazi, da anni biancoceleste, non s’è mai sentito preso di mira o offeso dai suoi tifosi, non li considera razzisti: «I tifosi della Lazio? Impossibile. Loro sono bravi», ha replicato così il mediano nigeriano alle domande poste a raffica sul caso che ha portato alla sospensione della partita per quattro minuti.
Onazi ha dato la sua spiegazione: «I tifosi rivolgono anche a noi fischi o cori in segno di protesta, ma non di razzismo, succede quando le cose vanno male. Capita, è normale». Da quando gioca in Italia non gli è mai capitato di essere oggetto di cori razzisti o discriminatori o quantomeno non se n’è accorto. Onazi pensa a giocare: «Quando sono in campo e gioco non sento quello che mi dicono da fuori perché mi concentro sulla partita. Io non ascolto i tifosi fuori», ha ripetuto più volte scegliendo anche un po’ di diplomazia.
 

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