ROMA - «La sospensione per i cori razzisti a Koulibaly? Ho fatto il mio dovere, come avrebbero fatto tutti gli altri 21 arbitri di Serie A. Ho semplicemente applicato il regolamento e quello che ci impone di fare in questi casi per stroncare questi fenomeni». Così Massimiliano Irrati, sulla sospensione di Lazio-Napoli, per i cori razzisti al difensore Koulibaly, all'ingresso dello stadio Olimpico di Roma, dove è iniziato l'incontro fra arbitri, allenatori e capitani delle squadre di Serie A. «In campo c'era molto imbarazzo, perché da alcuni minuti stavo pensando con i miei collaboratori e la forza pubblica di interrompere la partita - aggiunge Irrati - era l'unica cosa che potessi fare, sperando in un ravvedimento di chi si stava comportando in quel modo. La sospensione definitiva della partita sarebbe stato un segnale molto forte, a quel punto sarebbero subentrate altre problematiche inerenti l'ordine pubblico. Mi è dispiaciuto tanto interrompere la partita per più di 3' e poi, alla ripresa risentire i cori. Anche se il segnale non è stato fortissimo, ma è stato forte, speriamo di non dover parlare più di queste cose. Koulibaly? In campo si era accorto di questa cosa, forse era imbarazzato anche lui,alla fine mi ha salutato normalmente».
Corriere dello Sport
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