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Lazio, Biglia, Konko e Berisha sul razzismo: «E' ignoranza»

Nuovo appuntamento per i biancocelesti nelle scuole: «Il nostro è un gruppo sano. Abbiamo voglia di tornare grandi»

ROMA - Nuovo appuntamento con "La Lazio nelle scuole", il tour con i calciatori biancocelesti negli istituti elmentari e medie inferiori di Roma. Oggi è toccato all’Istituto Maria Ausiliatrice, presenti Biglia, Konko e Berisha. I tre si sono intrattenuti con i giovani alunni e hanno dialogato con loro sull'importanza dello sport nella formazione di ogni individuo. «Per diventare campioni serve tanto sacrificio, anche a livello umano. Bisogna lasciare tante cose e mettere la testa al 100% su quello che si fa. Il modo migliore per vincere la partita? Fare bene quello che dice il mister e avere l'approccio giusto». Esordisce così Lucas Biglia, che si sofferma anche sul rapporto tra calciatori e arbitri: «Anche loro possono sbagliare. Bisogna rimanere concentrati, nel calcio può capitare. Commettono errori come noi calciatori. A 5 anni giocavo a calcetto, ero portiere, ma stavo sempre in panchina. Un giorno chiesi di entrare a tutti i costi, ma il mister mi fece giocare fuori dalla porta e da lì ho cominciato a fare il centrocampista Il razzismo? E' semplicemente ignoranza».

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KONKO -Konko si sofferma sulla forza di un gruppo, quello che poi forma la parola squadra:  «Questo fa la forza di un gruppo, dare fiducia ai compagni che sono in difficoltà per trovare la strada giusta per andare avanti. Il mio futuro? Mi piacerebbe allenare o lavorare con i giovani. Ma non c'è ancora niente di deciso, comunque mi piacerebbe nel mondo del calcio perché è stata la mia vita. Per noi è importante non prendere gol perché siamo difensori. Poi se viene l'assist bene, se viene il gol ancora meglio». Capitolo razzismo: «Sono d'accordo con Lucas, chi ne fa una questione di colore della pelle è ignorante»

BERISHA - «C'è chi dice che sono bravo, chi pensa che non lo sia. Per me l'importante è giocare nel modo migliore possibile. Quando sono arrivato qui ero un po' più nervoso perché ho trovato tanti tifosi. Poi mi sono abituato, i compagni e l'allenatore mi hanno aiutato tantissimo». Si racconta così Etrit Berisha, il portiere albanese della Lazio.

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