ROMA - Un punto strappato dopo 96 minuti, 22 tiri in porta e 18 calci d'angolo a zero. La Lazio riprende per il rotto della cuffia una partita "stregata", come la definisce Simone Inzaghi al fischio finale della sfida con il Bologna. All'Olimpico sono i rossoblù a sbloccare il match in avvio di gara, prima di andare in scena la sfida a distanza tra Immobile e Da Costa, che ha risposto colpo su colpo arrendendosi solo su calcio di rigore a tempo scaduto. "Non ricordo una partita con 18-0 calci d'angolo, 22 tiri in porta e poi la riprendi al 96' ma questo è il calcio e bisogna accettarlo - ha precisato Inzaghi - sono contento perché la squadra ha avuto la reazione dopo aver preso gol, ma poi senza subire più nulla. Sono due punti persi, perché avremmo meritato la vittoria, meno male l'essere riusciti a pareggiarla". Decisivo l'episodio del calcio di rigore fischiato a Wallace per fallo di Oikonomou: "Obiettivamente era difficile decidere, l'arbitro era coperto", minimizza Inzaghi.

LAZIO, PARI FINALE CON IMMOBILE